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spacciano fuori dalla ditta dove lavorano, arrestati dalla Squadra Mobile

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Due italiani tratti in arretso dalla dalla Squadra Mobile per spaccio di hashish dinanzi la ditta dove lavoravano.

Nei giorni scorsi era giunta la segnalazione, alla Squadra Mobile della Questura di Cuneo, che un italiano, classe 1965, di Savigliano, fosse solito spacciare anche al di fuori della ditta in cui lavorava, come operaio, ubicata nel Comune di Cavallermaggiore. Veniva predisposto, così, un accurato servizio di osservazione fuori della ditta che permetteva di individuare un acquirente il quale, dopo essere giunto nel piazzale della ditta, veniva raggiunto dall'italiano monitorato. Un frettoloso scambio e poi l'acquirente si allontanava a bordo della propria autovettura. Immediatamente gli uomini della Squadra Mobile procedevano al fermo ed controllo dell'autovettura : a bordo vi era un giovane cuneese, noto per alcuni piccoli precedenti per reati contro il patrimonio, che, alla vista degli investigatori della Mobile, consegnava un involucro contenente 25 grammi di hashish ammettendo di averli acquistati poco prima . Il restante personale, quindi, bloccava anche S.G. che, dopo la cessione, era rientrato in ditta . Brevi accertamenti effettuati sul posto consentivano, anche, di individuare il socio di S.G., e precisamente T.M. , classe 1995, residente a Racconigi, collega in ditta e partner nel secondo lavoro di pusher . Le successive perquisizioni consentivano di rinvenire e sequestrare ulteriori 80 grammi complessivi di hashish e marijuana nonché del munizionamento di pistola non denunciato. I due pusher, quindi, venivano tratti in arresto mentre l'acquirente deferito quale consumatore di stupefacenti. Uno dei due arrestati, in particolare, tentava di giustificarsi dicendo di credere che, dopo la pronuncia della consulta, lo spaccio di hashish e marijuana fosse diventato libero ; è bene precisare che il pronunciamento della Suprema Corte ha inciso sulle pene e che il reato di spaccio di hashish è punito con la reclusione da 2 a 6 anni . Il G.I.P. di Cuneo, dopo aver convalidato entrambi gli arresti, ha disposto la misura dell'obbligo di dimora per entrambi gli arrestati in ragione, anche, del loro stato di incensuratezza. L'operazione in parola si inserisce in un ampio disegno, fortemente voluto dal Questore Fusiello, per prevenire e reprimere i reati commessi in provincia .
16/02/2014

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