Polizia in classe al "Grandis" per una lezione sulla legalità
Ritaglio dell'articolo di stampa del quotidiano "LA STAMPA" del 10 ottobre 2013
Polizia in classe al "Grandis" per una lezione sulla legalità
Tra gli argomenti anche il bullismo e la violenza sulle donne
"Alcuni nostri gesti o atti possono comportare un reato. Che ha delle conseguenze. Per la Legge e la nostra vita. Dovete saperlo: dopo i quattordici anni siete imputabili". Modi gentili e contenuti seri: così parla l'Assistente Capo Silvia TOSELLI, dell'Ufficio Minore Sezione Anticrimine della Questura. Incontra le 21 ragazze della IIC "indirizzo Sociale del Grandis di Cuneo. Spiega cosa può essere reato: furti, diffamazione e ingiuria (magari al telefono o sui social network), percosse. Affronta i temi della violenza sulle donne parlando della rete anti violenza di Cuneo.
E' la prima lezione di "educazione alle legalità" di questo anno scolastico, un progetto nato nel 2005: collaborano l'Ufficio Scolastico Provinciale, Questura, Provincia e Comune. Obbiettivo: "La scuola come luogo dove diritti e libertà di tutti trovano spazio, nel reciproco rispetto". Per una lezione la scuola può chiamare la Questura.
Le ragazze hanno 14 / 15 anni: ascoltano, intervengono. Per un'ora la settimana, con l'insegnate di Italiano Antonella BALESTRA, hanno parlato di attualità e legalità, leggendo i giornali. Le ragazzi ricordano la notizia de "la stampa" per cui per 10 giorni ha chiuso un Pub di Dronero: aveva servito super alcoolici a tre minorenni, una èra stata male.
Silvia TOSELLO aggiunge: " se un amico parla con voi di un disaggio è una richiesta di aiuto: parlatene in famiglia". Ancora! "se ci sono fenomeni di bullismo sul pullman può arrivare anche la Polizia in borghese". Alla fine della lezione l'Assistente Capo da alle ragazze il numero di cellulare. "C'è 113, ma chiamatemi per qualsiasi cosa, anche solo per una bibita insieme".