Dal 1998 ad oggi 1390 vittime della strada in Granda. Nel primo semestre 2013 i dati migliori di sempre
Cuneo - Presentiamo oggi un significativo decremento, sia del numero di sinistri stradali gravi sia del numero di vittime": è
stato il Prefetto di Cuneo, Patrizia Impresa, a delineare lo stato di salute della sicurezza stradale in Granda, nel corso dell'incontro svoltosi
mercoledì 3 luglio a Cuneo. Durante l'appuntamento con gli organi di informazione, promosso da Prefettura e Provincia, sono stati diffusi
dati ed indicazioni sull'andamento della mortalità sulla rete viaria del territorio dal 1998 al 2013.
"Gìà nel 2001 - ha aggiunto il Prefetto Impresa - la Commissione Europea, con il libro bianco
dal titolo La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte, si prefiggeva un nuovo programma d'azione sulla sicurezza
stradale per il periodo 2002-2010 finalizzato a dimezzare il numero di morti sulle strade. Al riguardo -anche se con un anno di ritardo - la
provincia di Cuneo ha superato l'obiettivo dal momento che il numero dei morti a seguito di incidente stradale è passato nel 2011 al -58%
circa. Un dato positivo, pur con il permanere di qualche criticità, quale il peggioramento per quanto attiene il coinvolgimento e la
mortalità degli utenti deboli, ovvero pedoni, ciclisti e motociclisti. A loro va indirizzato un lavoro mirato, così come ai giovani
cui è diretto l'impegno formativo delle istituzioni, tanto più efficace se unito ad un richiamo di responsabilità per gli
adulti".
I quindici anni presi in esame risultano segnati da un impegno costante nella lotta all'incidentalità
che ha visto in prima linea tutti i membri del Comitato provinciale di Sicurezza ed Ordine pubblico. Come ha spiegato la presidente della
Provincia, Gianna Gancia, durante il suo intervento:
"1390 persone hanno perso la vita dal 1998 ad oggi sulle strade della provincia di Cuneo. Come se fosse
sparito, in poco più di quindici anni, un Comune, neppure dei più piccoli in una Comunità nella quale sono oltre 150 i
municipi che non arrivano a 1400 abitanti. La peggior tragedia dei tempi nostri, senza dubbio alcuno. Appena mitigata da alcune tendenze, in
effetti positive: quindici anni fa ogni settimana perdevano la vita mediamente 3 persone. Oggi, da quattro anni a questa parte, abbiamo un decesso
a settimana. A ciò s'aggiunga che il primo semestre 2013 ha fatto registrare il minor numero di decessi, 22. Dati e numeri che, purtroppo,
non possono rendere conto, nella loro freddezza aritmetica, delle tragedie umane e familiari che ogni sinistro mortale porta con sé, per
sempre".
Al tavolo hanno partecipato il Questore dott.ssa Isabella Fusiello, il Comandante provinciale dei Carabinieri
Col. Flavio Magliocchetti, in rappresentanza del Comando provinciale della Guardia di Finanza il Ten. Col. Sergio Napoletano, per il Comando
provinciale del Corpo Forestale dello Stato il Commissario Capo Stefano Gerbaldo, per la Sezione provinciale della Polizia Stradale il Sostituto
Commissario Anna Maria Drai.
Qualche dato: nel primo semestre del 2013 i decessi su strada sono stati 22. Erano 27 nello stesso periodo
del 2012, 23 nel 2011, 28 nel 2010, 25 nel 2009. Quanto alle tipologie di sinistro, le vittime per l'anno in corso sono 2 pedoni, 1 ciclista, 7
motociclisti e 12 conducenti di autoveicoli. La stessa statistica vedeva: 8 pedoni nel 2012, 7 nel 2011, 11 nel 2010 e 8 nel 2009; 4 ciclisti nel
2012, 3 nel 2011, 4 nel 2010 e 5 nel 2009. I motociclisti erano 10 nel 2012, 13 nel 2011, 16 nel 2010 e 11 nel 2009. Infine gli automobilisti: 29
nel 2012, 28 nel 2011, 37 nel 2010 e 33 nel 2009.
Seconda del Piemonte per popolazione, nel 2001 la provincia di Cuneo deteneva il triste primato regionale dei
valori più elevati di entrambi gli indici di incidentalità: quello di mortalità era di 5,5 morti per 100 incidenti (a fronte
di un valore regionale di 3,3), mentre l'indice di lesività era pari a 155 feriti per 100 incidenti (per la regione il valore era 148). Tra
il 2001 e il 2010, gli incidenti nella provincia sono diminuiti del 21%, i morti del 42% ed i feriti del 22%. Fra i giovani (popolazione con meno
di 29 anni di età) il progresso è stato ancor più marcato: -58% per i morti e -37% per incidenti e feriti. Da segnalare,
inoltre, l'ulteriore calo del numero di vittime nel corso del 2011, anno in cui la provincia dimezza il numero di morti rispetto al 2001,
raggiungendo, anche se con un anno di ritardo, il target previsto dall'Unione Europea.
Un risultato reso possibile da vari fattori: primo fra tutti il miglioramento della rete stradale ed
autostradale. Sul tema ha dichiarato la presidente Gancia:
"Limitandomi agli oltre 3.300 km di strade provinciali, negli ultimi quindici anni sono state realizzate
oltre duecento rotonde. Magari anche qualcuna di troppo. Ma sicuramente avere oltre duecento intersezioni in sicurezza con altrettante rotatorie ha
contribuito a sventare sinistri mortali. Tra le anomalie di questa nostra provincia, c'è poi il fatto che la rete viabile di competenza
provinciale ha dovuto giocoforza sopperire alle carenze della rete autostradale. Solo nel 2001 abbiamo avuto il raddoppio ultimato della
Torino-Savona, dopo centinaia di morti. E soltanto negli ultimi 6-7 anni abbiamo ottenuto l'apertura di quattro lotti della Asti-Cuneo per un
totale di circa 50 km. Sul punto, mi permetto di ricordare l'importanza del lotto II.6 della Asti-Cuneo, quello da Alba a Cherasco. Ho avuto ancora
dieci giorni or sono un colloquio con il competente direttore ministeriale Mauro Coletta. Nel pomeriggio, incontrerò il presidente Cota a
Torino. Dobbiamo avviare quanto prima i cantieri anche e soprattutto guardando alla sicurezza stradale: perché concentrare flussi di
traffico pesante su reti viabili minori è un fattore di rischio assolutamente significativo".
Numerosi i contributi apportati dai vari intervenuti: si è parlato, in particolare, del lavoro di
formazione svolto a beneficio delle scuole, dell'introduzione della patente a punti, con annessi meccanismi sanzionatori, del ruolo delle forze
dell'ordine caratterizzato da una presenza costante sul territorio a carattere preventivo, del controllo effettuato sulla sicurezza del trasporto
merci e sull'elevato transito dei mezzi pesanti in quella che è una provincia frontaliera, della sensibilizzazione in materia di taglio
della vegetazione arborea al lati delle strade.