Operazione L Svolta della Squadra Mobile Cuneo
La Squadra Mobile di Cuneo, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo e della Procura della Repubblica presso il tribunale dei Minorenni di Torino, in data 30 ottobre 2019 ha dato esecuzione a due misure cautelari in carcere e di una della permanenza in casa nei confronti di tre soggetti di origine magrebina (uno all’epoca dei fatti minorenne) resisi responsabili del reato di rapina aggravata perché commessa da più persone riunite nei confronti di un cittadino originario dell’Equador.
I fatti si sono svolti in centro a Cuneo, nella notte dell’11 luglio, quando un gruppetto di ragazzi, dopo aver trascorso una serata in un locale da ballo, faceva conoscenza, fuori dalla discoteca, con un giovane originario dell’Equador.
I rei dopo aver conquistato la fiducia dell’equadoregno e aver fatto colazione assieme, improvvisamente, lo accerchiavano e lo colpivano con calci e pugni, anche con l’ausilio di una cintura.
La vittima, indifesa, in pochi istanti si ritrovava con i vestiti strappati, il naso gocciolante di sangue, privo del proprio portafoglio con all’interno ben 800 euro e del proprio cellulare.
Immediatamente il rapinato si portava, con l’ausilio di un soccorritore, nelle vicinanze della Questura luogo ove interveniva la squadra volante, a sua volta contattata dall’operatore della sala Radio, e un’ambulanza del servizio sanitario.
Data la gravità dei fatti personale della Squadra Mobile iniziava delle delicate indagini volte ad assicurare i colpevoli alla giustizia.
Grazie alla visione dei sistemi di videosorveglianza cittadini, alle testimonianze di soggetti terzi nonché all’ascolto dei dialoghi intercettati si riusciva ad arrivare all’identificazione degli autori del grave reato.
Inoltre, le intercettazioni permettevano di arrestare in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio uno dei tre soggetti già indagati per rapina ed altri due individui trovati in possesso di circa tre etti di hashish portando in tutto a 6 il numero degli arresti per l’operazione “la svolta”.