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La Polizia di stato di Crotone ha arrestato quattro scafisti

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La Polizia di stato di Crotone ha arrestato quattro scafisti

È il risultato delle incessanti attività di indagine svolte a seguito dello sbarco di 203 migranti avvenuto nella mattina del 30 maggio al porto di Crotone, dalla Squadra Mobile della Questura e della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, coadiuvati dalla Capitaneria di Porto. Si tratta dei sedicenti cittadini egiziani A. A., classe 1992, M. A., classe 1993, H. H. A., classe 1992, S. A., classe 1983, indagati in concorso per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ai sensi dell'art. 110 c.p. e dei commi 1, 3 e 3 bis dell'art.12 del D.Lgs. nr. 286/1998.

I 203 cittadini di varia nazionalità sono stati soccorsi da una corvetta della marina militare belga nelle acque internazionali del Canale di Sicilia e poi trasportati in questo capoluogo dove era stata predisposta l'ormai rodata procedura di accoglienza.

I disperati sono partiti a bordo di un fatiscente peschereccio dalle coste egiziane e avvistati nelle prime ore della mattina del 29 maggio u.s. da un velivolo islandese, il quale segnalava l'imbarcazione della lunghezza di metri 20, ad oltre 200 miglia da Capo Passero (SR). Successivamente il pattugliatore belga "GODETIA A-960", impegnato nell' operazione "TRITON" di sicurezza delle frontiere dell'Unione europea condotta da Frontex e coordinata dal Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Pratica di Mare, avvistava il natante dichiarando "Evento SAR" e procedendo alle operazioni di trasbordo con l'ausilio di altro pattugliatore veloce della GDF di Messina.

Ad ultimazione delle operazioni di trasbordo, reso ancora più difficoltoso a causa delle condizioni avverse delle mare forza 7, il mezzo veniva lasciato alla deriva in fase di affondamento.

Dopo tali operazioni, il pattugliatore belga procedevano la navigazione verso il porto di Crotone, dove ad accogliere i migranti era già operativo il dispositivo deputato alle procedure di accoglienza che ha visti impegnati la Polizia di Stato, la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Misericordia, la Croce Rossa, il 118, il Comune, le associazioni ed altro, sotto il coordinamento della locale Prefettura.

Contestualmente gli investigatori della Squadra Mobile della Questura e della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, supportati dalla locale Capitaneria di Porto, avviavano approfondite e mirate attività di indagine, riuscendo ad individuare alcuni soggetti, poi identificati nei fermati.

Successivamente, attraverso una capillare attività di ricerca effettuata tra i migranti, sono stati individuati ed identificati coloro i quali hanno voluto fornire dati utili al prosieguo delle investigazioni, significando che molti di essi non hanno inteso dare collaborazione alcuna, per paura di ritorsioni ad opera di altri complici dell'organizzazione criminale che ha gestito l'evento.

Da alcune testimonianze e dal materiale acquisito è stato possibile accertare che i cittadini sedicenti egiziani sopra menzionati, unitamente ad un minore degli anni 18, fratello di uno degli indagati, sarebbero stati coloro i quali hanno condotto, a rotazione, il natante e si sono occupati più volte di ripristinare la navigazione a seguito di alcuni guasti e che, all'arrivo dei soccorsi, pare abbiano provocato i danni all'impianto elettrico e allo scafo, con il preciso intento di essere quindi trasportati in Italia.

Sulla scorta delle risultanza acquisite i quattro sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e tradotti presso la casa circondariale di Rossano (CS) a disposizione della competente A.G., mentre il minore, deferito in stato di libertà, è stato affidato ai servizi sociali del Comune, per il successivo collocamento in struttura per l'accoglienza dei minori non accompagnati.


31/05/2015

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