57 i profughi eritrei, tra cui 27 minori, sono atterrati nella serata del 08 marzo intorno alle 21 all'aeroporto "Pitagora" di Crotone provenienti da Tripoli.
Un C130 dell'Aeronautica militare italiana ha portato in salvo 21 nuclei familiari, alcuni dei quali con figli neonati: un'evacuazione umanitaria coordinata dall'ambasciata italiana a Tripoli, dal Consiglio Italiano per i Rifugiati e dal vescovo cattolico della capitale libica Mons. Giovanni Martinelli.
I rifugiati hanno tutti richiesto l'asilo politico e sono muniti di un lasciapassare rilasciato dall'ambasciata italiana a Tripoli e dal CIR: le operazioni di accoglienza e identificazione, effettuate con un collaudato sistema al quale partecipano oltre al personale della Polizia di Stato anche il personale della Confraternita delle Misericordie e della Croce Rossa Italiana, si sono svolte in modo molto rapido.
Quando si è aperto il portellone sotto la coda del quadrimotore, è comparsa una umanità dolente, impaurita, in fuga dalla guerra e dalla fame. Il bambino più piccolo dei 27 che hanno viaggiato a bordo del C130 avrà avuto qualche settimana, il più grande 11 anni.
Il gruppo fa parte di una comunità di 2.000 eritrei che vivono a Tripoli sotto la protezione di Mons. Martinelli, i cui buoni rapporti con le autorità Libiche permettono di garantire l'incolumità a queste persone.