Sbarco al porto di Crotone del 7 aprile 2016: Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto sottopongono a fermo di indiziato di delitto 5 scafisti.
Si tratta di cinque egiziani, tutti già identificati in altre circostanze:
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ALI IBRA Mhoammed nato nel 1983 già censito in data 17.08.2015, sotto il nome di ZIDAN Mohammad Mohammad,
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HASSAN SAYD Ahmed nato nel 1991 già censito in data 22.09.2015, sotto il nome di HASAN SAYYED HISEN Ahmad,
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MOHAMMED AHMED Ahmed nato nel 1988 già censito in data 27.09.2015, sotto il nome di MOHAMMED AHMED Ahmed,
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MUSTAFA Mohammed nato nel 1987 già censito in data 16.08.2015, sotto il nome di MUSTAFA Mohammed,
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SHAHBAN Ali nato nel 1986 già censito in data 01.09.2013,
sotto il nome di ABDELKADIR GHARRAF Ahmed,
Gli stessi sono accusati, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, in violazione delle
norme del decreto legislativo 286/98, in più di tre persone, di avere effettuato il trasporto di stranieri nel territorio dello stato ovvero
compiuto altri atti diretti a procurarne illegalmente l'ingresso nel territorio dello stato ovvero di altro stato del quale la persona non è
cittadina; avendo la condotta illecita riguardato l'ingresso di più di cinque persone, con pericolo per la vita o l'incolumità dei
migranti trasportati in condizioni inumane.
Inoltre, ABDELKADIR GHARRAF Ahmed, già sottoposto a fermo di indiziato di
delitto nel 2013 per analoghi fatti, è indagato, altresì, per avere, a seguito di decreto di
espulsione dal territorio dello Stato italiano mediante accompagnamento alla frontiera emesso in data 22.11.2013 dal Prefetto di Siracusa ed
eseguita il 22.12.2013, fatto reingresso in Italia.
Alle ore 13.30 del 6 aprile u.s., la motonave della Guardia Costiera di Messina, "Luigi DATTILO" CP 940, durante il
pattugliamento nel Mar Ionio per l'attività di sorveglianza marittima volta al controllo dei flussi di immigrazione irregolare, unitamente
alle motonavi CP 323 e CP 326, veniva inviata a largo delle coste maltesi per la presenza di un motopesca con a bordo un numero imprecisato di
migranti.
Alle ore 21.30 circa i suddetti natanti della Capitaneria di Porto davano inizio alle operazioni di trasbordo, al
termine delle quali i 314 migranti, tra i quali un centinaio di minori (di nazionalità egiziana, sudanese, somala, etiope, eritrea, delle
Isole Comore, siriana, palestinese e libica) venivano presi a bordo sull'unità navale CP 940 "Luigi DATTILO", che giungeva alle 13.00 circa
del 7 aprile scorso, al porto di Crotone, dove, dopo i preliminari controlli medici a bordo, si dava avvio alle procedure di sbarco; i migranti,
ragione del piano di riparto disposto dal Dipartimento delle Libertà Civili e l'Immigrazione del Ministero dell'interno, sono stati
destinati presso l'Hot Spot di Taranto. Pertanto, la Prefettura di Crotone ha organizzato le operazioni di trasporto e relocation, che si
sono svolte contestualmente alle fasi dello sbarco.
In particolare, man mano che i migranti venivano fatti sbarcare, il personale medico ivi presente effettuava i
controlli sanitari, dopodiché si è proceduto da parte degli addetti all'ufficio Immigrazione e del Gabinetto di Polizia Scientifica
della Questura alle procedure di preidentificazione, mentre i volontari di Croce Rossa e Misericordia hanno rifocillato i viaggiatori ai quali
sono, altresì, stati forniti capi di vestiario ove necessario.
Durante tali concitate fasi, dovute alla necessità di ultimare rapidamente le fasi di sbarco e consentire una
quanto più celere partenza verso la destinazione finale, proprio allo scopo di alloggiare i viaggiatori, gli investigatori della Squadra
Mobile, della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone e della Guardia Costiera hanno avviato le indagini così da poter
ricostruire le fasi del viaggio e identificare gli scafisti.
Si potevano accertare quali fossero le motivazioni che hanno determinato i migranti ad intraprendere il viaggio
illegale verso l'Italia, nonché quali siano state le fasi preparatorie e propedeutiche, che hanno indotto i viaggiatori, provenienti da
diversi centri, prima a giungere su una spiaggia sita nei pressi di Alessandria d'Egitto, da dove, mediante dei gommoni, venivano trasbordati su un
peschereccio che attendeva a largo, non prima di aver pagato l'importo occorrente per il viaggio agli organizzatori.
Peraltro, il barcone a bordo del quale i migranti hanno fatto rotta verso l'Italia era privo di alcuna sigla di
identificazione e di bandiera, delle dotazioni di sicurezza per la navigazione e con evidente sovraffollamento, con consequenziale pericolo per la
loro incolumità.
Successivamente, dal materiale investigativo acquisito si è addivenuti alla individuazione degli scafisti, i
quali sottoposti alle procedure di identificazione, sono risultati positivi nelle banche dati delle FF.P; inoltre, uno di essi era già stato
sottoposto a fermo di indiziato di delitto per reati della stessa natura ed espulso dal territorio italiano.
Pertanto, ultimate le complesse procedure, gli egiziani sopra indicati sono stati sottoposti a
fermo di indiziato di delitto e condotti presso la casa circondariale di Crotone a disposizione del P.M. di turno dr. Gaetano BONO, che coordina le
indagini.