Maltrattava moglie e figli: allontanato dalla casa familiare.
Per la tutela dei minori presenti all'interno del nucleo familiare, nei fatti di seguito narrati, non verrà fatta menzione del luogo ove gli stessi sono avvenuti e dei soggetti interessati. Il destinatario della misura cautelare sarà indicato con le iniziali di fantasia A.B..
Nella serata di ieri gli agenti della Squadra Mobile hanno messo la parola fine ad anni di violenze fisiche e psicologiche consumate all'interno delle mura domestiche eseguendo una misura cautelare "di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese" nei confronti di un sessantenne di un paese della provincia di Crotone, gravato da numerosi precedenti per reati in materia di droga, contro il patrimonio, la persona, violazione di domicilio ed altro.
Il provvedimento è scaturito dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile a seguito del ferimento di A.B. avvenuto poco più di una settimana fa, allorquando lo stesso giungeva al pronto soccorso dell'Ospedale di Crotone con delle lesioni da arma da taglio e punta ai fianchi, per le quali veniva immediatamente sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
L'uomo, nella circostanza, aveva riferito ai sanitari di essersi fatto male accidentalmente mentre era intento a raccogliere della legna all'interno di un magazzino adiacente la propria abitazione.
La versione fornita, però, era da subito apparsa poco credibile agli investigatori che, dopo aver effettuato un immediato sopralluogo presso l'abitazione di A.B., provvedevano ad ascoltare quanti potessero fornire utili informazioni in ordine al grave fatto di sangue.
È così che, dai racconti della moglie e dei figli di A.B., è emerso uno spaccato di vita familiare cadenzato dalle continue angherie poste in essere dall'uomo, spesso ubriaco, nei confronti principalmente della consorte verso la quale, molte volte anche alla presenza dei figli minori, non lesinava di rivolgere epiteti umilianti, degradanti ed offensivi della dignità di donna e madre soprattutto quando rientrava a casa ubriaco e quando qualcuno dei familiari osava contraddirlo.
Lo scorso 11 dicembre è stato uno dei tanti giorni contrassegnati dal clima di violenza e di terrore in cui A.B. costringeva a vivere la propria famiglia all'interno della quale stava per consumarsi una irreparabile tragedia.
A seguito dell'ennesima lite, scaturita per futili motivi, A.B., in evidente stato di ebbrezza alcolica, mentre si trovava in cucina, avrebbe infatti estratto dalla cintola dei pantaloni una pistola puntandola all'indirizzo del proprio figlio che si era frapposto tra lo stesso e la propria madre nel tentativo di riappacificare i due.
Alla visione di tale scena la donna, allo scopo di impedire che l'azione delittuosa intrapresa dal coniuge potesse essere portata a compimento, sferrava nei suoi confronti due fendenti con un grosso coltello da cucina colpendolo ai fianchi.
Successivamente, dopo aver soccorso A.B., unitamente ai propri figli, la donna avrebbe provveduto a far sparire l'arma.
Per quanto sopra, la donna veniva denunciata per i delitti di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo mentre A.B. per i delitti di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, minacce gravi ed aggravate, nonché maltrattamenti contro familiari e conviventi.
Il provvedimento emesso nella giornata di ieri dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Crotone e richiesto del Pubblico Ministero titolare dell'indagine, Sost. Proc. Dott. Alessandro RIELLO, a seguito dell'attività investigativa effettuata, ha disposto per l'uomo l'obbligo di lasciare la casa familiare e di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie e dai figli.