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Polizia di Stato e Guardia di Finanza traggono in arresto scafisti.

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Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno tratto in arresto i membri dell’equipaggio dell’imbarcazione che ha trasportato fino alla foce del fiume Neto nr. 26 migranti nella mattinata del 26 aprile 2015 .

Personale della Squadra Mobile, in collaborazione con i militari della Guardia di Finanza -Unità Navali della Sezione Operativa Navale di Crotone e di Corigliano Calabro, a seguito di intensa attività d'indagine, hanno tratto in arresto per il reato di favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina i sotto elencati cittadini extracomunitari:

1) DOVBNYA Olexandr, nato il 15.05.1980 in Xepcohcbka (Ucraina), identificato a mezzo passaporto n. ER 851593;

2) ZEMLIANSKYI Vasyl, nato il 14.10.1961 in Xepcohcbka (Ucraina), identificato a mezzo passaporto n. EA 037320;

3) PACHEVSKYI Volodymyr, nato il 31.03.1970 in Xepcohcbka (Ucraina), identificato a mezzo passaporto n. FB 286444.

Gli arrestati venivano individuati sulla scorta delle indicazioni rese dagli altri migranti presso il C.D.A./C.A.R.A. "S. Anna" di Isola Capo Rizzuto (KR), quali membri dell'equipaggio dell'imbarcazione che li aveva condotti sulle coste crotonesi. Nello specifico, tali interviste permettevano di raccogliere inconfutabili elementi di prova circa la responsabilità di ZEMLIANSKYI Vasyl, che veniva fatto oggetto, tra l'altro, di riconoscimento fotografico, il quale, unitamente agli altri due suoi connazionali, aveva partecipato alle operazioni di conduzione del natante nonché del trasporto e sbarco, sulle coste calabresi, dei migranti rintracciati.

Gli stessi migranti riferivano di essere partiti dalle coste Turche, sei giorni prima, alla volta dell'Italia a bordo di una imbarcazione a vela, con un solo albero e priva di vela, della lunghezza di 10/12 metri, dietro pagamento di una somma di danaro.

Solo nel corso della serata, i cittadini Ucraini, sentiti in presenza del loro difensore, finivano per rendere piena confessione in ordine alle proprie responsabilità dichiarando di essere partiti dal porto di Babakale (Turchia) alla volta delle coste italiane, cinque giorni prima, utilizzando la citata barca a vela, battente bandiera Ucraina, con bandiera di cortesia Greca, con a bordo i cittadini extracomunitari successivamente rintracciati, ricevendo una somma di denaro quale corrispettivo per la traversata.

Gli arrestati, su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Catanzaro per ivi rimanervi a disposizione dell'A.G. procedente.


28/04/2015

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