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Operazione “Dirty Investments”

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Sequestro di numerosi beni mobili, immobili, nonché società e conti correnti a carico di esponenti delle cosche MEGNA e RUSSELLI.

Dalle prime ore della mattinata odierna, investigatori della Squadra Mobile di Crotone e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato stanno eseguendo il provvedimento di sequestro anticipato emesso dal Tribunale di Crotone, su proposta del Questore di Crotone, ai sensi degli artt. 2 e 2 bis legge 575/65, di numerosi beni illecitamente acquisiti dai più rappresentativi elementi della cosche MEGNA e RUSSELLI.

Il provvedimento eseguito rappresenta la prosecuzione sul piano patrimoniale dell'operazione Perseus, condotta dai citati uffici investigativi nel novembre 2008, nel corso della quale sono stati arrestati 24 persone, appartenenti alle cosche dei c.d. "Papaniciari" scissasi in due gruppi contrapposti MEGNA e RUSSELLI, e di quelle alleate di Cutro e Cirò, per delitti di associazione mafiosa armata, reati in materia di armi da guerra e comuni, esplosivi, estorsioni aggravate e diffuse in danno di svariati imprenditori locali, coltivazione e traffico di stupefacenti, nonché illecite interferenze nella vita politica e amministrativa.

Il citato sequestro di beni, attraverso i quali gli indagati miravano ad integrarsi e radicarsi nel tessuto economico lecito del territorio, s'inquadra nell'ambito di più ampia attività di indagine, tesa alla lotta alle organizzazioni mafiose del tipo 'ndrangheta operanti in questo territorio, finalizzata all'aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti ai sensi della normativa antimafia.

Le indagini patrimoniali, effettuate sul tenore di vita, sulle disponibilità finanziarie e sul patrimonio delle persone indagate e dei loro familiari tenendo conto, altresì della capacità reddituale di ognuno hanno consentito di accertare la riferibilità dei beni a RUSSELLI Antonio Francesco e RUSSELLI Roberto, fratelli del noto RUSSELLI Pantaleone, capo indiscusso dell'omonima cosca, ARACRI Rocco (classe 1984), ARACRI Salvatore (classe 1953), CAMPISI Antonio (classe 1942), GIAQUINTA Domenico (classe 1974), MONTI Francesco (classe 1985), PETTINATO Salvatore (classe 1977).

L'accertamento sulla titolarità di tali beni ha tenuto conto degli schemi predisposti dagli indagati al fine di rendere complessa l'individuazione dei beni nella loro effettiva disponibilità mediante il ricorso all'interposizione fittizia di terzi intestatari quasi sempre reclutati tra le fila dei più stretti parenti, consentendo d'individuare i seguenti beni:

Ø 12 società di cui 5 operanti nel campo edile, e 2 operanti nel campo delle onoranze funebri;

Ø 1 villaggio turistico;

Ø 2 fabbricati industriali;

Ø 2 ville

Ø 6 appartamenti e 11 tra box e magazzini

Ø 33 automezzi di vario genere;

Ø 44 terreni agricoli;

Ø Numerosi conti correnti bancari e postali.

per un valore complessivo di circa 35 milioni di euro.

Ulteriori particolari verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà in Questura alle ore 10:30 alla presenza del Questore, del Procuratore della Repubblica di Crotone e del Procuratore Aggiunto della Repubblica di Catanzaro.

Crotone 12 ottobre 2009


12/10/2009
(modificato il 27/09/2010)

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