A seguito di una serie di incessanti attività investigative, svolte anche al di fuori del territorio nazionale ed in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Fiumicino, nella mattinata del 19 novembre scorso, presso l’aeroporto “L. da Vinci” veniva tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere M. R., pakistano, classe 1973, residente a Crotone, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia, con l’aggravante di aver commesso il fatto in presenza e in danno dei figli minori, lesioni personali, con l’aggravante di aver provocato l’indebolimento permanente dell'organo della masticazione, consistito nella perdita di un incisivo della moglie, nonché di istigazione al suicidio della figlia minore in quanto, sottoponendola da anni a maltrattamenti gravi e costringendola a vivere in uno stato perenne di timore, nonché denigrandola quotidianamente, la induceva ad impiccarsi tentando il suicidio, da cui ne scaturiva una lesione personale gravissima consistente in uno stato vegetativo post-anossico.
Tale misura, come detto, deriva dagli esiti dell’attività d’indagine posta in essere da personale della Squadra Mobile con la collaborazione, dapprima della Squadra Volante intervenuta sul posto al momento del tentativo di suicidio dalla minore, e con il personale della Divisione Anticrimine - Ufficio Minori, al termine delle quali emergevano gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato circa i fatti reato contestatigli.
Sulla scorta di quanto raccolto il pubblico ministero chiedeva l’applicazione di una misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari, ma, al momento dell’esecuzione, si appurava come l’indagato avesse lasciato il territorio nazionale per far rientro in Pakistan.
A seguito di contatti con i colleghi dell’Ufficio di Polizia di Frontiera di Fiumicino, grazie ai quali si aveva conferma dell’avvenuta partenza per l’estero, e di rintraccio in banca dati SDI, in data 19.11.2019 perveniva segnalazione da parte di quell’ufficio relativo al prossimo rientro dell’indagato in Italia.
All’atto del rientro nel territorio italiano presso quello scalo aereo, M.R. veniva preso in consegna dal personale della Polizia di Frontiera e, terminate le procedure, tradotto presso la Casa Circondariale di Civitavecchia (ROMA).