Squadra Mobile.
Alle ore 14,30 del 30 ottobre 2014 personale della Squadra Mobile della Questura e del NORM dei Carabinieri, veniva allertato da alcuni dipendenti del locale Centro Commerciale "Cremona Po" che avevano notato transitare nella galleria del centro tre soggetti, due donne e un uomo che in passato si erano resi responsabili di furti perpetrati presso il centro commerciale.
Più precisamente, una dipendente dell'esercizio commerciale Sport Specialist , contattava telefonicamente personale dell'Arma dei Carabinieri, mentre una dipendente dell'esercizio commerciale Promenade calzature, contattava la sala controllo del centro commerciale che a sua volta diramava la segnalazione alla sala radio della Questura.
Avveniva così che due equipaggi in borghese, uno dell'Arma dei Carabinieri ed uno della Squadra Mobile della Questura, si recavano sul posto.
In particolare l'equipaggio dell'Arma dei Carabinieri raggiungeva la galleria del centro commerciale nelle adiacenze dell'esercizio Sport & Specialist ove una dipendente dell'esercizio commerciale indicava agli operatori una coppia che si aggirava con fare circospetto.
Nella circostanza, senza mai essere persa di vista dai militari, la coppia, una volta raggiunta l'autovettura al parcheggio sotterraneo, una Opel Astra SW con targa bulgara dopo essere salita, si apprestava ad avviare il motore per ripartire.
Gli stessi venivano a questo punto bloccati dai militari. Nel contempo, l'equipaggio della Squadra Mobile raggiungeva la sala controllo del Cremona Po dove, grazie alle telecamere di videosorveglianza interne alla struttura, personale in servizio di vigilanza indicava agli operanti una donna con un carrello dalle caratteristiche anomale, intenta ad aggirarsi all'interno della galleria. La stessa veniva fermata ed identificata dagli operanti. Una rapida verifica del carrello portato al seguito, permetteva di evidenziare come lo stesso fosse stato appositamente predisposto per la perpetrazione di furti all'interno del centro commerciale. All'interno del carrello era infatti posizionata una scatola di legno che occupava interamente l'area di trasporto del carrello. La scatola di legno era stata rivestita di pannelli metallici a loro volta ricoperti da carta adesiva colorata al fine di apparire a prima vista come una confezione regalo.
Attorno alla medesima erano state posizionate altre confezioni piatte (contenenti vassoi di plastica) contenute all'interno di sacchetti di cellophane a marchio coop al fine evidente di dissimulare recenti acquisti presso l'omonimo supermercato.
Sempre nel carrello erano ben evidenti due confezioni di acqua minerale, due di the, due di carta igienica nonché una confezione in cellophane contenente un cuscino.
Il tutto aveva lo scopo di occupare gli ultimi spazi vuoti lasciati nel carrello.
Emergeva già evidente la circostanza che i beni depositati nel carrello non erano frutto di un precedente acquisto avvenuto presso il centro commerciale, ma il necessario alla predisposizione del carrello per l'occultamento dei beni rubati.
Sulla scorta di quanto emerso, il terzetto veniva accompagnato in Questura dove veniva sottoposto a rilievi fotodattiloscopici. L'esito degli accertamenti AFIS era indispensabile al fine di accertare dei precedenti di Polizia e giudiziari del terzetto ai quali erano collegati numerosi alias in passato di volta in volta dichiarati.
In particolar modo la coppia che aveva tentato di allontanarsi in auto annoverava ripetute denunce per furto aggravato, anche in stato di arresto. Per uno dei suddetti furti, in fase di denuncia, la persona offesa aveva consegnato i frame estrapolati dal sistema di videosorveglianza interna all'esercizio, che riprendevano le movenze del terzetto.
Nei filmati era evidente come una delle donne, una volta prelevato alcuni capi di abbigliamento dagli scaffali, dopo averli occultati dietro ad una tshirt sempre prelevata dagli espositori, pensando di non essere ripresa dalla telecamera e comunque approfittando dell'assenza di dipendenti, la occultava all'interno della scatola posta nel carrello. I filmati ritraevano evidentemente anche l'uomo che si aggirava tra gli scaffali in compagnia delle donne facendo da palo.
In denuncia emergeva evidente come i malviventi avessero utilizzato, per la perpetrazione del reato, un carrello schermato proprio come quello rinvenuto nella giornata odierna.
Terminati gli adempimenti di rito, gli arrestati venivano dichiarati in arresto ed associati presso le locali camere di sicurezza.