Squadra Volante.
In data 11.10.2013, alle ore 22.15 circa, la S.O. inviava un equipaggio presso un'abitazione sita nella periferia della città per un sopralluogo di furto. Sul posto, gli operatori prendevano contatti con il proprietario di casa, una persona anziana di 85 anni circa, richiedente l'intervento, e con il figlio di questi giunto subito dopo l'evento in soccorso del padre.
Nella circostanza l'equipaggio veniva a conoscenza che era stata asportata un'urna cineraria contenente le ceneri della moglie del richiedente defunta pochi mesi prima. L'urna veniva descritta come un cofanetto in legno di colore marrone chiaro, senza nessun particolare intaglio, recante una targhetta con inciso il nome e il cognome della defunta moglie, completo di data di nascita e data di morte.
Gli agenti, tuttavia considerata l'inusualità del furto e non escludendo che, quindi, l'autore o gli autori dello stesso non si fossero resi conto del fatto che si trattasse di una reliquia, effettuavano dei controlli nelle zone circostanti ipotizzando che probabilmente se ne erano liberati, una volta capito cosa avessero realmente asportato.
Infatti, durante il sopralluogo esterno, la teca veniva rinvenuta nei campi adiacenti l'abitazione del richiedente.
Al momento del ritrovamento la stessa si presentava aperta e il sacchetto interno, contentente le ceneri e sigillato, risultava danneggiato. L'urna veniva immediatamente consegnata al marito raccomandandosi di adoperarsi fin da subito per il ripristino delle condizioni previste dalla legge per la conservazione delle ceneri presso un'abitazione privata.