Commissariato Crema
Settimana scorsa gli investigatori del Settore Anticrimine del Commissariato di Crema hanno appreso del ricovero in ospedale di una donna quarantenne per una frattura mandibolare, a seguito di un grave fatto traumatico. La circostanza ha immediatamente allertato gli investigatori, ormai da tempo specializzati nelle tematiche della violenza domestica e dei maltrattamenti in famiglia, che hanno scandagliato l'ambiente familiare della vittima e sentito numerosi testimoni, prima di sentire l'interessata che, purtroppo, non ha potuto che confermare i gravi sospetti: da tempo il marito la maltrattava e la sottoponeva a ogni genere di violenze, culminate con l'ultimo episodio nel quale la donna è stata brutalmente picchiata e costretta al ricovero ospedaliero per la brutta frattura.
La sofferta testimonianza della donna e i gravi elementi raccolti nella ricostruzione del quadro probatorio, divenuto schiacciante, hanno svelato agli uomini della Polizia di Stato un'agghiacciante situazione di abusi, minacce e violenze, sfociate in gravissimi episodi di botte e umiliazioni.
La donna era già dovuta ricorrere negli anni passati alle cure dei medici per rotture di denti, escoriazioni e tumefazioni, sempre nascoste sotto il paravento di fantasiosi incidenti domestici.
La ricostruzione storica di questi continui e gravissimi maltrattamenti ha portato il PM presso il tribunale di Crema a richiedere al GIP di emettere una misura cautelare custodiale a carico del marito violento, S.R.. pluripregiudicato di 41 anni. Il GIP, di fronte a questo contesto di brutalità, non ha esitato a emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, liberando la donna dalle continue sevizie del marito.
L'ultimo disperato tentativo della donna di coprire le violenze del marito è proprio di ieri, quando alla vista degli operatori della Polizia di Stato presso l'abitazione familiare di Crema, ha cercato di non farli entrare nell'appartamento, raccontando che il marito non era in casa, nel vano tentativo di eludere il provvedimento di carcerazione. Gli investigatori, tuttavia, non hanno esitato un attimo e sono entrati in casa, trovando il marito nascosto nella camera del figlio, inerme testimone delle continue violenze subite dalla madre, pronto a fuggire. Le valigie già pronte e disposte sul letto.
Per l'uomo si sono spalancate le porte del carcere di Cremona, dove avrà molto tempo per riflettere sulle sofferenze provocate alla sua famiglia.