Commissariato Crema.
Ieri mattina, il GIP presso il Tribunale di Crema ha consegnato al Comissariato di Pubblica Sicurezza di Crema un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di :
1. M. F., 58 anni e residente in provincia di Bergamo;
2. M V, nato in Romania 48 anni, in Italia sfd;
3. S D, 35 anni e domiciliato in provincia di Milano
4. M G, 45 anni e residente in provincia di Milano
5. P C, 45 anni e residente in provincia di Milano
6. F S, 43 anni e residente in provincia di Bergamo
7. R F, 61 anni e residente in provincia di Milano
I sette sono stati indagati a seguito di una complessa attività di indagine condotta da questo ufficio e che ha avuto origine da una prima denuncia per estorsione sporta dal titolare di una pizzeria di Crema, il ristorante pizzeria "Il Mezzo" nel gennaio 2011 e da una successiva attività di iniziativa del personale della squadra anticrimine investigativa del Commissariato di Crema; nel corso dell'attività di iniziativa sono state individuate altre due attività oggetto di estorsione commessa in concorso dalle persone sopra indicate, in danno di un noto negozio di abbigliamento di Crema e di una cooperativa operante nella fornitura di lavoro temporaneo.
Le ultime due vittime sono state convinte a testimoniare solo dopo un'intensa attività condotta dagli investigatori di questo ufficio, che li ha convinti a fidarsi della Polizia di Stato ed a raccontare i dettagli delle estorsioni, costate diverse decine di migliaia di euro all'anno.
E' parere investigativo di questo ufficio il fatto che sia stata bloccata un'attività criminosa che stava seguendo una pericolosa escalation, che aveva portato il gruppo criminale ad entrare in contatto diretto con la 'ndrangheta e cha ha spostato la loro attività primaria, le truffe, verso attività di maggior spessore criminale. Questa ipotesi è avvalorata anche dal fatto che pare esservi stata una vera e propria "cessione del credito" fra i sette e un'associazione 'ndranghetista del milanese, che ha ricompensato il subentro nell'attività estorsiva
I titolari delle tre attività, sentiti come persone informate sui fatti, hanno permesso di ricostruire l'attività criminosa dei membri del gruppo che, spacciandosi per emissari della famiglia Mancuso, chiedevano soldi per conto "degli amici in carcere" minacciando di bruciar loro gli immobili o, nel caso del titolare della società cooperativa, minacciando di fare del male ai suoi familiari. Non si esclude che altri negozianti siano caduti vittime delle estorsioni e che, nei prossimi giorni, possano aversi ulteriori sviluppi.
Nel corso dell'attività investigativa sono emersi altri riscontri, derivanti da un'attività condotta dalla DDA di Milano, che ha confermato le estorsioni avvenute in danno della pizzeria e della società cooperativa.
Due di loro sono stati tratti in arresto presso il Tribunale di Crema, non appena terminata un'udienza relativa ad altri reati per i quali erano già stati in precedenza arrestati dal personale di questo ufficio e che doveva decidere sulle loro istanze di remissione in libertà.
Ad altri due state notificate le ordinanze presso le case circondariali di Opera e San Vittore, dove si trovavano già reclusi al termine dell'indagine condotta dalla DDA di Milano.
SD MG FS sono stati tratti in arresto presso le rispettive abitazioni e ristretti presso le case circondariali di Opera e di San Vittore.
Il reato ipotizzato, per tutti e sette, è quello di estorsione aggravata e continuata in concorso, con la contestazione della recidiva reiterata specifica per alcuni di loro.