2 FERMI DI POLIZIA GIUDIZIARIA PER RAPINA
Ieri sera è giunta sul numero di emergenza "112" una telefonata da parte di una donna che denunciava di essere appena stata rapinata. L'operatore dell'Arma dei Carabinieri, in collaborazione con la Centrale Operativa della Polizia di Stato, ha dirottato la telefonata al Commissariato di Crema, che ha inviato in questa Piazza Garibaldi un equipaggio in servizio di volante. Sul posto si è rintracciata la richiedente, una cittadina romena, che ha denunciato di essere stata rapinata poco prima da tre persone, una delle quali armata di pistola, che si erano fatte consegnare 50.000 euro che la donna aveva con sé come anticipo per l'acquisto di un immobile. Dal racconto raccolto dagli investigatori è apparsa sin da subito non convincente la versione della donna che, ancora concitata, ha raccontato agli uomini della Polizia di Stato di aver conosciuto pochi giorni prima un uomo, che le aveva proposto un affare immobiliare e di essersi accordata con lui per visionare l'immobile e perfezionare l'acquisto. Sempre secondo il suo racconto, si sarebbero presentati all'appuntamento due suoi connazionali e, in seguito, un italiano. Una volta accordatisi sul prezzo la donna, un suo amicop con funzioni di autista, i tre malviventi e il romeno che ha fatto da tramite, si sarebbero recati a visionare un appartamento in centro. Una volta entrati nell'appartamento, uno dei tre malviventi avrebbe estratto l'arma e si sarebbe fatto consegnare il denaro, dileguandosi poco dopo insieme ai due complici. Le indagini degli uomini del Settore Anticrimine si sono subito concentrate su alcuni pregiudicati, risultanti somigliare molto alla descrizione somatica fornita dalla ragazza. Una volta raggiunti sufficienti indizi, a tarda serata, gli equipaggi del Commissariato di Crema hanno fatto irruzione in un appartamento in Caravaggio (BG), dove è stato trovato M.V., romeno di 46 anni, senza fissa dimora ma lì domiciliato, che ha negato gli addebiti, fornendo una dichiarazione discordante sulla motivazione della dazione di denaro. Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti circa 20.000 euro provento della rapina, oltre a circa 600.000 euro contraffatti, decine di lingotti d'oro falsi, confezioni con falsi diamanti, un falso passaporto americano, una carta di identità italiana contraffatta e circa 20.000 euro genuini oltre a centinaia di dollari. La particolarità del denaro, sottoposto a sequestro, è che diverse banconote, sia in euro che in dollari, risultavano ancora non separate nel foglio fresco di zecca. Si è verificato che esistono delle stampe di denaro, vere, che vengono vendute ai collezionisti senza separare le banconote, assumendo in tal modo il foglio delle banconote un valore superiore a quello nominale corrispondente alla somma delle banconote presenti sul foglio stesso. Le indagini hanno permesso nel frattempo di stringere il cerchio intorno al secondo complice, M.F. di 56 anni, residente in Caravaggio. La vicenda ha così assunto una spiegazione differente, come poi confermato dai due uomini, nel frattempo sottoposti a fermo di polizia giudiziaria.I due fermati, insieme ad un terzo in corso di identificazione, sono soliti architettare ingegnose e articolate truffe, alcune delle quali possono essere sinteticamente riassunte come segue.
TRUFFA DELL'IMMOBILEI malviventi avvicinano la vittima proponendo un ricco affare immobiliare che conseguirebbe ad una forte situazione debitoria da parte di un complice, che simulerebbe la vendita alla metà del valore reale dell'immobile, pur di avere immediatamente il denaro contante. Convincono in questo modo la vittima a presenziare a un appuntamento congiunto ove viene visionato un immobile. Uno dei malviventi propone l'acquisto in società e consegna alcune mazzette di banconote (false) al complice-finto venditore, che le nasconde immediatamente. Presa dalla brama di concludere l'affare, la vittima consegna a quel punto la sua parte di denaro (vera) al complice che con una scusa riesce a dileguarsi appropriandosi del denaro, spesso anche decine di migliaia di euro.
TRUFFA DEL DENARO FALSOViene contattata la vittima a cui viene proposto un affare, tramite l'acquisto di denaro falso a metà prezzo. Per mostrare la bontà della loro presunta falsificazione, i malviventi mostrano i fogli della zecca, veri, con le banconote ancora da tagliare sistemate in ordine sequenziale. Insieme alla vittima si recano poi in un esercizio dove viene pagato qualcosa con soldi (veri) che appartengono a una mazzetta confezionata con le banconote in ordine sequenziale. L'ignaro commesso accetta tranquillamente la banconota (vera) e consegna il resto. Convinto il potenziale spacciatore di banconote false della bontà della merce proposta, viene organizzato il pagamento delle presunte banconote false. Una volta ottenuti i soldi (veri) spesso per decine di migliaia di euro, i malviventi consegnano il classico "pacco" con mazzette di fogli bianchi "vestite" con banconote vere.
Proprio questa seconda truffa era quella di cui avrebbe dovuto essere stata vittima la romena che ha denunciato il fatto, poi tramutatosi in corso d'opera, probabilmente poichè la ragazza si era accorta di essere stata a sua volta truffata, in rapina. I due rapinatori-truffatori si trovano ora in stato di fermo di polizia giudiziaria presso il carcere di Cremona, mentre l'avvenente donna romena di 30 anni, D.I. e il suo complice C.I., romeno di 28 anni, sono usciti dal Commissariato con una denuncia in stato di libertà per simulazione di reato. Il complice dei due è stato denunciato in stato di libertà in concorso con i due fermati.