Assolda Killer per uccidere il marito
Tenta di assoldare un killer per uccidere il marito, ma finisce in trappola. La vicenda trae origine da una sperazione burrascosa che vede coinvolto un professionista quarantenne e la moglie di pochi anni più giovane. La moglie cerca di costruire un castello di accuse nei confronti del marito, che viene indicato come responsabile di diversi episodi di violenza a suo danno. Non contenta di questa trama da lei ordita, la donna decide di fare un ulteriore passo e confida alla sua migliore amica che vorrebbe assoldare un killer per uccidere il marito e chiudere in maniera tragica la separazione. L'uomo, venuto a sapere della spaventosa intenzione della moglie, si è rivolto alla Polizia di Stato e così si è presa la decisione di far avvicinare la donna da un finto potenziale killer. Nel corso degli incontri con il finto killer, tutti filmati, la donna inizia a contrattare con il presunto assassino, chiedendo di organizzare una finta rapina che avrebbe dovuto portare all'omicidio del marito. In maniera lucida e spietata la donna, attraverso diversi contatti gestiti in maniera oculata e con modalità da spy story, si accorda con il finto killer per l'omicidio dell'uomo dietro compenso di 5.000 euro. Viene fissata la data per la consegna dell'anticipo di 2.000 euro e per gli accordi sui dettagli organizzativi, ma al momento dello scambio, avvenuto in Crema, interviene la Squadra Investigativa del Commissariato di Crema che era appostata nelle vicinanze e stava seguendo in diretta tutti i momenti dell'incontro.
La donna viene portata in ufficio e vengono sequestrati il denaro contante, i telefoni e tutto il materiale utilizzato per pianificare l'omicidio.
In assenza di un vero killer, si configura un "reato impossibile" che, seppur verosimilmente manderà la donna immune da conseguenze punitive, non le eviterà conseguenze giudiziarie.