Sono 5 i giovani denunciati dalla Polizia di Stato per aver tentato di impedire in ogni modo agli agenti di compiere i necessari atti di polizia giudiziaria per individuare il ragazzo che il 1 marzo, in piazza delle Tranvie, aveva sparato alcuni colpi a piombini con una pistola soft-air nei confronti di un coetaneo. Già il giorno successivo, infatti, gli investigatori della Squadra Mobile avevano identificato il presunto autore dell’aggressione ed erano in procinto di effettuare una perquisizione all’interno della sua abitazione, al fine di ritrovare la pistola ed altri elementi utili alla definizione dell’indagine. Quel pomeriggio, tuttavia, un gruppo di 5 ragazzi, di cui due minorenni, si era raggruppato sotto l’abitazione, cercando di impedire ai poliziotti l’accesso alla casa. L’atteggiamento oltraggioso e minaccioso dei giovani, tutti già noti alla Polizia di Stato per essersi resi protagonisti di alcuni atti illeciti a Cremona, ha reso necessario l’intervento in ausilio delle Volanti e di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri di Cremona, che, tuttavia, non ha sortito l’effetto sperato. Infatti, al contrario, i ragazzi hanno esasperato i loro comportamenti, arrivando anche a tentare di danneggiare delle vetture della Squadra Mobile, a minacciare e spintonare i poliziotti intervenuti, salendo sul mezzo dei Vigili del Fuoco per impedire loro di fornire ausilio alla Polizia ed accedere all’abitazione. Inoltre, alcuni ragazzi, nonostante l’esplicito invito a desistere da parte dei poliziotti, hanno effettuato dei video che poi hanno diffuso su alcuni social network, apostrofando in maniera oltraggiosa il personale della Polizia di Stato e dei Carabinieri intervenuti sul posto. Solo dopo più di un’ora le forze dell’ordine sono riuscite a calmare gli animi dei giovani e completare l’indagine sull’aggressione in piazza delle Tranvie. Tutti gli eventi sono stati prontamente ripresi dal personale della Polizia Scientifica di Cremona, intervenuta sul posto proprio al fine di documentare il grave atteggiamento tenuto dai giovani e, pertanto, sulla base dell’analisi delle immagini, la Squadra Mobile ha identificato i 5 giovani, denunciandoli, a vario titolo, alle Procure della Repubblica di Cremona e Brescia (per quanto riguarda i minorenni) per i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le generalità e per la violazione della normativa inerente al trattamento dei dati personali.