I provvedimenti sono stati adottati sulla base dei fatti verificatisi lo scorso 9 marzo in occasione dell’incontro tra la Pergolettese e il Mantova, squadre militanti in serie C Lega Pro, programmato per le ore 16.00 di quel giorno. Nello specifico, nelle fasi antecedenti all’incontro di calcio sopracitato, alle ore 13.30 circa, giungeva a bordo di un treno presso la Stazione ferroviaria di Crema un nutrito gruppo di supporters del Mantova formato da 35/40 persone, per la maggior parte con il volto travisato da cappelli o sciarpe e quasi tutti con abbigliamento scuro/nero, che in modo coeso si dirigeva verso il centro cittadino. Il gruppo di tifosi, appartenenti alla categoria ultras, segnalato dalla Polizia locale grazie alla diretta visione delle immagini di telecamere cittadine di sorveglianza, veniva immediatamente intercettato da personale della Polizia di Stato e della Polizia Locale di Crema all’esterno della Stazione. I tifosi manifestavano la volontà di dirigersi verso il centro cittadino anziché presso lo stadio, ipotesi questa non consentita dalle forze dell’ordine che indirizzavano invece il gruppo verso l’impianto sportivo per evitare rischi di contatto con i tifosi locali - loro malcelato intento era proprio quello di cercare un contatto e lo scontro con gli ultrà del luogo. Ma durante le fasi del tragitto stabilito dalle forze dell’ordine per evitare criticità e problemi di ordine e sicurezza pubblica, il gruppo tentava una deviazione, all’altezza della via Mercato incrocio via Monte di Pietà, ove a circa 200 metri si intravedevano alcuni supporters della Pergolettese. Iniziavano invettive con cori offensivi, insulti e grida con espliciti inviti allo scontro. Il personale di Polizia conteneva i tifosi e in queste fasi si sono registrate condotte di resistenza e violenza attiva da parte di numerosi tifosi del Mantova in danno degli agenti di Polizia ivi schierati. Alcuni tifosi si sfilavano le cinture per utilizzarle cercando di superare il cordone frapposto tra le avverse tifoserie scongiurando lo scontro. La situazione veniva riportata alla normalità, grazie anche all’intervento di un ulteriore contingente di Forza pubblica; i tifosi cremaschi venivano allontanati e i mantovani scortati verso lo stadio. Dai successivi accertamenti e indagini effettuate dagli investigatori della Uigos del Commissariato di P.S. di Crema e dalla Polizia Scientifica, coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Cremona, si risaliva all’identificazione di 15 soggetti che avevano posto in essere condotte violente e attiva resistenza nei confronti degli agenti in servizio. Tutti venivano denunciati anche per travisamento e alcuni di loro anche per porto di oggetti atti ad offendere. In seguito alle denunce nei confronti dei 15 soggetti veniva avviato dalla Divisione Polizia Anticrimine il procedimento per l’irrogazione da parte del Questore della misura del D.A.SPO., ossia il divieto previsto dalla normativa per le persone ritenute pericolose e che abbiano tenuto comportamenti pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ad esito delle procedure avviate venivano emesse le relative misure interdittive per l’accesso alle manifestazioni sportive calcistiche da un minimo di anni uno e fino a 5 e 8 anni, per quattro soggetti risultati recidivi poiché già destinatari di precedenti D.A.SPO. Nei confronti di costoro, e altri due soggetti che sono stati individuati mentre accendevano fumogeni durante l’incontro di calcio in argomento, è stato anche imposto l’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia per la firma in concomitanza degli eventi sportivi interdetti. Con le citate 15 misure sono stati irrogati divieti per complessivi 37 anni, di cui 20 con obbligo di firma.