Dopo una delicata e complessa attività investigativa, il personale della Sezione specializzata della Squadra Mobile, che si occupa, oltre che dei reati contro la persona, anche di tutti i casi di maltrattamenti in famiglia e violenza di genere, ha notificato ad un uomo dell’est Europa un’ordinanza con la quale il GIP del Tribunale di Cremona, su richiesta del Pubblico Ministero, ha disposto il suo allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento a meno di 500 mt dalla moglie dalle sue figlie minorenni. La misura è conseguita alla ricostruzione, effettuata dagli investigatori, di un contesto familiare completamente subordinato alla volontà, agli umori e agli ordini dell’uomo, autentico padre padrone. Gli accertamenti sono iniziati a fine agosto, quando una ragazzina minorenne, all’insaputa dei genitori, si è presentata in Questura per denunciare la situazione in cui lei, le sorelline e la madre, ormai da anni, erano costrette a vivere a causa delle condotte poste in essere dal padre. Il preoccupante quadro ricostruito dagli investigatori ha permesso di risalire a condotte gravemente denigratorie e pericolose, tanto che, in un’occasione, l’uomo, spintonando la moglie, le ha causato la lesione di entrambi i menischi. In un altro episodio, inoltre, ha colpito più volte la donna, nonostante lei avesse subito da poco un intervento chirurgico, facendole saltare i punti di sutura. Il climax di violenza, inoltre, si stava esteriorizzando anche su una delle figlie più piccole, di appena undici anni, che una volta è stata aggredita e insultata solo perché colpevole, a parere del padre, dopo aver lavato i piatti, di aver lasciato una piccola macchia residua su una pentola. L’attenzione e la perseveranza degli uomini della Squadra Mobile, infatti, ha permesso di superare l’invalicabile muro di reticenza che aveva alzato la madre, che, per anni, si era rifiutata di denunciare il marito, nonostante i sempre più gravi e perduranti soprusi a cui era sottoposta. I fatti descritti pongono l’accento sull’importanza di informare le Forze di Polizia anche dei semplici campanelli di allarme che possano preludere a veri e propri episodi di soggiogazione fisica e psichica, che spesso si verificano in ambito intra familiare e che, talvolta, vengono sottovalutati dalle stesse vittime.