A seguito di una complessa ed analitica attività di identificazione, la Squadra Mobile ha completato le indagini sulla violenta rissa avvenuta il 5 giugno in piazza della Pace a Cremona, individuando i quattro responsabili, che, con la loro condotta, avevano creato un notevole allarme sociale nella cittadinanza. Infatti, il personale della Squadra Mobile, nell’ambito dei servizi di osservazione e contrasto ai fenomeni delittuosi posti in essere da alcuni gruppi di ragazzi nel centro del capoluogo all’inizio del periodo estivo, si trovava nel centro cittadino, dove, intorno alle ore 22.30, si erano formate repentinamente due fazioni di giovani, che, in pochi secondi, avevano dato vita ad una cruenta rissa, costringendo gli agenti ad intervenire. Durante la violenta lite, uno dei ragazzi aveva anche minacciato e spintonato i poliziotti, tanto che, nelle settimane successive, erano stati deferiti in stato di liberà all’Autorità Giudiziaria 3 giovani per il reato di rissa e, nei confronti di un giovane marocchino, anche per resistenza a pubblico ufficiale. In data odierna, grazie alla meticolosa analisi delle riprese del sistema di videosorveglianza, alla costante presenza del personale in abiti civili nei principali luoghi di aggregazione giovanile e, soprattutto, alle dichiarazioni rese dai numerosi giovani presenti sul posto, è stato deferito per il reato di rissa K.M., macedone di 26 anni, residente in provincia di Cremona, che attualmente si trova ristretto presso la casa circondariale di Cremona a seguito di una condanna per rapina, oltre a numerosi precedenti e pregiudizi per altri reati contro il patrimonio e spaccio di sostanze stupefacenti commessi in diversi territori della Lombardia. Nei suoi confronti, inoltre, sono in corso ulteriori valutazioni da parte degli Uffici della Questura per l’eventuale adozione di provvedimenti amministrativi connessi al suo soggiorno sul territorio nazionale. I numerosi servizi organizzati dalla Questura durante i mesi estivi, anche in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine, hanno portato ad identificare numerosi giovani che si erano resi protagonisti di comportamenti inopportuni, talvolta anche in contrasto con la normativa posta a contenimento del contagio da Covid-19, nei cui confronti, grazie alla collaborazione di tutti gli Uffici della Questura di Cremona, erano stati adottati provvedimenti amministrativi limitativi del diritto al soggiorno sul territorio nazionale o misure di prevenzione personali.