Questura di Cremona

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Questura di Cremona Squadra Mobile: denunciate tre persone per truffa.

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ARRESTI SQUADRA MOBILE

La Terza Sezione della Squadra Mobile ha deferito in stato di libertà due donne, P.F.P. di anni 39 e D.O. di 40 anni, ed un uomo, G.S. di 55 anni, tutti italiani, per una truffa consumata ed una tentata, perpetrate ai danni di due esercizi commerciali. Nel corso della mattinata di pochi giorni fa, la titolare di un attività commerciale cremonese, operante nel settore alimentare, aveva proposto querela presso gli Uffici della Questura in quanto una persona, presentatasi telefonicamente come un fedele cliente, aveva effettuato un ordine di prodotti da consegnarsi a domicilio, come regalo ad una parente reduce da un lungo ricovero ospedaliero, ad uno specifico indirizzo nel Comune di Vescovato. Aveva garantito che prima del termine della giornata, sarebbe passato direttamente a pagare in negozio. All’atto della consegna all’indirizzo concordato, P.F.P. si presentava a ritirare la merce come previsto, ma da quel momento il “committente” diveniva irreperibile ai successivi tentativi di contatto dell’esercente, che non riceveva più il pagamento dovuto. Nel corso della denuncia, la persona offesa riconosceva, in un album fotografico appositamente predisposto, l’effige di P.F.P. come colei che si era presentata a ritirare la merce. Quest’ultima è persona conosciuta agli Uffici investigativi della Questura proprio a seguito di una serie ripetuta di truffe ed insolvenze fraudolente commesse negli ultimi mesi ai danni di innumerevoli esercenti della provincia di Cremona. Poco dopo essere uscita dagli Uffici della Questura, attraverso il tam tam mediatico avviato su gruppi whatsapp in uso ai commercianti, la titolare dell’esercizio commerciale veniva, tuttavia, a conoscenza di un analogo episodio. Una gastronomia del centro città era stata appena prima contattata da un soggetto che, con la medesima scusa del regalo da recapitare ad un parente convalescente, aveva effettuato un ordine di quasi 400 €. La tempestiva segnalazione diramata alla Squadra Mobile permetteva ai poliziotti di recarsi all’appuntamento in luogo del commerciante e di bloccare la stessa donna all’atto di ritirare l’ennesima fornitura sottoscrivendo la ricevuta con un nominativo di fantasia. Le successive perquisizioni effettuate permettevano di rinvenire il telefono utilizzato per i contatti telefonici, la cui scheda era intestata a D.O., e di identificare l’uomo, G.S., come colui che aveva effettuato le telefonate. Il periodo storico ed il momento di crisi attraversato dal settore del commercio consentivano a costoro la buona riuscita di gran parte delle truffe tentate. Numerosi erano gli episodi per i quali la donna individuata era già stata segnalata all’Autorità Giudiziaria. Il modus operandi adottato era quello di recarsi personalmente in negozio o di contattarlo telefonicamente. Dopo avere conquistato magistralmente la fiducia del commerciante, fingendosi persona incaricata da un abituale cliente, il truffatore, o la truffatrice, effettuava l’ordinativo di merce che successivamente non veniva più pagata. Solitamente l’acquisto verteva su generi alimentari, ma l’abilità e la destrezza posta in essere dai truffatori - che sapientemente sceglievano prodotti di nicchia - permettevano i raggiungere importi elevati cagionando danni di rilevante entità a coloro che in fiducia consegnavano i prodotti.

 

 


07/12/2020

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