Intorno alle 13.00 del 0 luglio, i componenti di due pattuglie appiedate della Questura di Cremona in servizio di perlustrazione per le vie del centro città venivano avvicinati da un signore che riferiva di aver appena subito il furto dello smartphone ad opera di un giovane, dai tratti nordafricani, che, approfittando di un momento di distrazione mentre stava prendendo una bevanda presso il distributore automatico di via Palestro, gli sfilava l’oggetto dal borsello posto sotto la canna della bicicletta, dandosi poi alla fuga. Gli agenti raccoglievano le indicazioni della persona, diramando immediatamente le indicazioni di ricerca del fuggitivo. Poco dopo il soggetto veniva rintracciato ed identificato da un equipaggio della Squadra Mobile. Si trattava di un giovane italiano residente a Cremona, di origini nordafricane, di 22 anni, già con diversi precedenti di polizia alle spalle, e da ultimo destinatario di un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare, che veniva quindi denunciato per furto aggravato. Lo smartphone veniva recuperato e restituito al legittimo proprietario.
In serata, un equipaggio della Squadra Volante, transitando in via San Felice, notava un gruppo di ragazzi seduti sulle panchine del parco intenti a fumare. Gli Agenti sottoponevano a controllo il gruppetto ed uno di essi veniva trovato in possesso di un contenitore in alluminio contenente 0,8 grammi di hashish. Si trattava di un di giovane 17enne residente a Cremona, incensurato, in compagnia di altri minorenni tutti italiani. Nella circostanza veniva trovato in possesso anche di un bilancino di precisione che aveva occultato nella tasca dei pantaloncini, e all’interno del portafogli veniva trovata la somma di euro 110, di cui 60 euro in banconote da piccolo taglio. Vista la circostanza, gli Agenti effettuavano una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dei genitori, e nella sua cameretta, in un cassetto del comodino, venivano trovati 2 involucri in cellophane, contenenti altro hashish, del peso lordo rispettivamente di gr 7.6 e gr. 3.3. Il minore veniva quindi denunciato alla Procura dei Minorenni per il reato di cui all’art. 73 comma 5 del D.P.R.309/90.