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La Polizia sgomina una banda di trafficanti di esseri umani

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Quadrifoglio 2015

La storia è ormai tristemente nota ma l’indignazione rimane la stessa. Profughi provenienti dalla Siria, Egitto, Eritrea, Sudan sbarcati sulle coste siciliane o pugliesi, arrivati fino a Milano dove vengono stipati dentro auto, camion e furgoni per superare il confine e arrivare in nord Europa.

La Polizia di Stato ha individuato una banda di nuovi trafficanti di esseri umani, composta da decine di persone quasi tutte di nazionalità straniera, operante a livello internazionale. Le operazioni, coordinate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, hanno visto impiegati decine di uomini della Polizia di Stato e hanno interessato le provincie di Milano, Imperia, Genova, Reggio Emilia, Torino, Varese, Mantova, Pistoia, Reggio Calabria e Catania e della Frontiera di Ventimiglia. Due anni di indagini portate avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Cremona, che hanno consentito di disarticolare un’ampia e ramificata associazione per delinquere finalizzata al trasporto, a fronte di pagamenti di somme di denaro, di cittadini extracomunitari, con base nella città di Milano e operante per lo più nelle città di Ventimiglia e Nizza. Commercianti di uomini diversi dagli scafisti, ma che speculano sulla stessa speranza di nuova vita.

La organizzazione criminale è risultata composta da cittadini egiziani e maghrebini, afghani, sudanesi, albanesi, molti dei quali in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ed in misura minore da cittadini romeni e italiani, ben organizzata al suo interno con una precisa divisione dei ruoli. Al vertice cittadini egiziani che gestivano il traffico, sia mediante una fitta rete di contatti diretti con trafficanti, che con la complicità di un altro appartenente al gruppo criminale residente a Catania in contatto con scafisti.

I profughi raggiungevano Milano mediante pullman, treni o trasporti organizzati per la loro collocazione presso le strutture d’accoglienza. Giunti nel capoluogo meneghino venivano agganciati presso la stazione Centrale o nelle vicinanze delle strutture in cui erano diretti per creare il contingente volto all’attraversamento della frontiera italiana per raggiungere le desiderate mete del nord dell’Europa.

In alcuni casi le persone giunte in Italia clandestinamente contattavano direttamente i membri dell’organizzazione per ricevere istruzioni su come muoversi e cosa fare. Una volta terminate le trattative, le persone venivano accompagnate verso la frontiera di Ventimiglia ove venivano raggruppate e nascoste in attesa della predisposizione dei mezzi di trasporto necessari all’attraversamento del confine in cui venivano stipati in condizioni disumane.

 I viaggi avvenivano quasi sempre di notte tramite una vasta rete di “passeur”, con auto, furgoni, camion all’interno dei quali spesso venivano accatastati come merce, in casse di legno, nei bagagliai delle autovetture o a decine nei vani di piccoli furgoni. Nella quasi totalità dei casi gli “accompagnatori” utilizzavano percorsi collaudati e ben conosciuti e nei casi in cui veniva utilizzato il treno per il trasporto, si guardavano bene dal viaggiare con i migranti, ma occupavano carrozze diverse per non essere controllati in loro compagnia.

L’operazione è frutto di appostamenti svolti dalla Squadra Mobile di Cremona con la collaborazione della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, della Squadra Mobile della Questura di Imperia e anche, in diverse occasioni, della Polizia Francese, che hanno permesso di effettuare diversi arresti nei confronti dei passeur, fermati mentre cercavano di far entrare illegalmente in Francia decine di immigrati. All’esito dell’indagine sono stati compiutamente ricostruiti 62 viaggi a fronte di un numero assai più elevato di trasporti che ha, complessivamente, permesso l’ingresso illegale in altri paesi europei di centinaia di individui. Al termine dell’operazione, a cui hanno partecipato poliziotti delle Squadre Mobili di Milano, Imperia, Genova, Reggio Emilia, Varese, Mantova, Reggio Calabria, Catania, del Commissariato di Busto Arsizio, Ivrea, Montecatini e del Settore della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, sono state arrestate  18 persone, alcune delle quali già in carcere in Italia, Francia e Germania per diverse tipologie di reato, ma anche per reati dello stesso tipo. 


07/02/2017

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