L'uomo, un cittadino ivoriano richiedente asilo, è stat in quanto resosi responsabile di numerosi episodi di violenza
Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha allontanato, collocandolo in un CIE, un 22enne ivoriano considerato ‘socialmente pericoloso’. Il provvedimento, adottato dal Questore di Cremona, dott. Gaetano Bonaccorso, è stato determinato dal fatto che l'ivoriano si è reso responsabile di numerosi episodi di violenza spesso sfociati in arresti e denunce. Tra i reati che gli sono stati contestati vi sono: rapina, furto, percosse, danneggiamento, ricettazione, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Soltanto nel mese di luglio, infatti, è stato arrestato due volte a distanza di dieci giorni sia dalla Polizia che dai Carabinieri la prima volta per danneggiamento aggravato, in quanto aveva sferrato un calcio alla volante della Polizia danneggiandola vistosamente, mentre la seconda per resistenza a P.U. per aver aggredito, dopo aver sfondato una vetrina, i carabinieri. In entrambe le occasioni era stato processato per direttissima, condannato e liberato con la misura dell’obbligo di firma. Nei giorni scorsi, invece, è scattata l'ultima denuncia per aver aggredito un passante in pieno centro.
Il giovane, già ad ottobre dello scorso anno, era stato accompagnato in quanto iregolare in un CIE, ma a seguito della sua richiesta di asilo era tornato a piede libero. Tuttavia le condotte che ha continuato a tenere hanno fatto emergere un'oggettiva pericolosità sociale che pertanto ha determinato l'adozione, nonostante la sussistenza dell'obbligo di firma, del provvedimento di allontanamento e accompagnamento al CIE di Brindisi in attesa che venga definita la sua richiesta di asilo.
Non è la prima volta che viene adottato un provvedimento del genere dalla Questura di Cremona che, in generale, dall’inizio dell’anno ha effettuato 31 espulsioni con l’accompagnamento coattivo alla frontiera, 2 accompagnamenti al Cie, 38 con notifica dell’ordine di allontanamento del Questore e 10 decreti di allontanamento di cittadini comunitari. La maggior parte dei provvedimenti hanno interessato persone sì irregolari, ma anche con numerosi precedenti di polizia o condanne penali.