Nel pomeriggio di ieri, personale della Polizia di Stato appartenente al Commissariato di P.S. Corigliano-Rossano, Squadra di Polizia Giudiziaria, nel corso di un operazione di Polizia Giudiziaria, finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio nonché di contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti, traeva in arresto in flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio G.S. e la coniuge R.E.A., ambedue di anni 25.
Già da tempo il personale della Polizia di Stato effettua servizi mirati nella vasta zona industriale del comune di Corigliano-Rossano, al confine con il territorio del comune di Cassano all’Ionio.
E ieri, nel tardo pomeriggio, il personale della Polizia di Stato impiegato notava transitare sulla S.S.106, tutte a bordo delle rispettive autovetture, alcune persone già note come assuntori di sostanze stupefacenti.
Seguendo la “scia” di questi ultimi, il personale della Polizia di Stato notava che gli stessi si recavano tutti nel parcheggio del noto centro commerciale ivi esistente e notavano, altresì, i due arrestati che dall’interno della loro autovettura distribuivano degli involucri ai citati avventori.
Immediatamente bloccata l’auto con a bordo i coniugi, venivano effettuate le relative perquisizioni e venivano rinvenuti due involucri in cellophane, contenente sostanza stupefacente del tipo Eroina per un peso totale di gr.40.
In seguito, le perquisizioni venivano estese anche alla residenza degli arrestati, dove venivano rinvenuti ulteriori 13 grammi di eroina, la cifra totale euro 3470, della quale la coppia non forniva elementi sufficienti per giustificarne il possesso, e materiale utile al confezionamento.
La coppia veniva tratta in arresto in flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio e veniva messa a disposizione del PM di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, il quale disponeva che il marito G.S. venisse tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari mentre per la coniuge R.E.A. fosse accompagnata presso la propria abitazione per essere sottoposta al regime degli arresti domiciliari.
Sono in corso indagini volte a ricostruire la filiera dell’approvvigionamento dello stupefacente.