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Contrasto allo stalking 48enne cosentino sottoposto dalla Polizia di Stato a divieto di avvicinamento alla parte offesa.

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Contrasto allo stalking

Giorno, 11 settembre 2019, personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare coercitiva del divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da lei frequentati, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale ordinario di Cosenza, a seguito di richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di M.A., 48enne di Cosenza, poiché ritenuto responsabile del reato di Stalking nei confronti dell’ex coniuge.

In particolare, l’uomo, attualmente separato dalla vittima, già durante il rapporto coniugale aveva tenuto un atteggiamento violento, offensivo e nel contempo morboso, tanto da impedire alla donna di uscire e di muoversi liberamente anche per accudire i suoi genitori malati. Tali atteggiamenti morbosi e violenti sono continuati anche dopo la separazione, sfociando in vere e proprie aggressioni fisiche, anche in locali pubblici, in tentativi di entrare nella casa della donna per rovistare nelle sue cose, in pedinamenti e in minacce di morte (anche sul social network Facebook) culminati infine in un tentativo di speronarla con l’auto.

La donna, infine, a seguito dell’ennesima aggressione, grazie al sostegno dei suoi figli, riusciva a trovare il coraggio di recarsi in Questura per denunciare questa serie infinita di atti persecutori che le avevano cagionato un perdurante stato di ansia e paura ed un fondato timore per la sua incolumità, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita, al punto da indurla a limitare le proprie uscite al fine di evitare qualsiasi contatto con il prefato.

A seguito della denuncia della donna sono partite le attività d’indagine della 3’ Sezione “Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali” della Squadra Mobile, composta da operatori della Polizia di Stato specializzati nei reati di violenza di genere che, con il costante coordinamento e impulso della locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, otteneva l’emissione dell’odierna misura coercitiva.


13/09/2019

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