I continui episodi di maltrattamenti e brutalità commessi nei confronti delle donne, soprattutto nel contesto di rapporti di coppia, danno impulso all’azione di prevenzione e contrasto di tale fenomeno da parte della Polizia di Stato.
Nelle prime ore del mattino di ieri personale della Volante della Questura di Cosenza, ha tratto in arresto C.D. di anni 40 per atti persecutori ai danni dell’ex coniuge.
Nel particolare durante la notte perveniva sull’utenza del 113 una richiesta di aiuto da parte di una donna che dichiarava di aver subito un’aggressione da parte dell’ex marito.
Giunti prontamente nello stabile segnalato, gli operatori di Polizia udivano provenire dall’interno di un appartamento le urla di una donna che intimava a qualcuno di andarsene via. Entrati in casa individuavano una signora che, in evidente stato di agitazione, dichiarava di essere stata aggredita - in presenza dei due figli minori - dall’ex coniuge il quale, dopo aver forzato un infisso, si era introdotto in casa rifiutandosi poi di uscire.
Gli agenti procedevano quindi all’individuazione dell’aggressore, identificato successivamente per C.D., all’interno della camera da letto, in palese stato di confusione mentale.
Già in passato l’uomo, che non si è mai rassegnato alla fine del rapporto, aveva tormentato l’ex moglie con continue richieste di riallacciare la loro relazione e in alcune occasioni le aveva usato anche violenza fisica tanto da farle temere il peggio per se stessa e per i figli; l’ultimo episodio la scorsa settimana, a seguito del quale il predetto era già stato denunciato, da personale della Polizia di Stato, all’A.G. per atti persecutori, con diffida di avvicinarsi all’abitazione della vittima.
Successivamente i due venivano accompagnati negli Uffici della Questura dove veniva formalizzata la stesura della denuncia da parte della parte lesa. Il C.D.veniva pertanto dichiarato in stato di arresto in flagranza di reato per quanto sopra specificato.
Si ribadisce la vicinanza della Polizia di Stato alle donne che sono vittime di maltrattamenti. Le stesse possono avvalersi dell’assistenza specializzata di diversi centri antiviolenza presenti sul territorio, nonché del patrocinio fornito gratuitamente.