Nel pomeriggio di ieri personale della Polizia di Stato della Questura di Cosenza ha eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla vittima nei confronti di C.A. cl. 82 responsabile di atti persecutori, lesioni personali aggravate e tentata violenza privata.
In particolare, nelle scorse settimane, personale dell’U.P.G.S.P. effettuava diversi interventi, su richiesta di una giovane donna terrorizzata per le continue minacce e percosse ricevute dall'ex compagno C.A..
La giovane donna, dopo aver trovato il coraggio di lasciare il C.A., in seguito a diversi mesi di maltrattamenti ed umiliazioni, inizia a subire dallo stesso una serie di atti persecutori.
Atti persecutori che iniziano con pressanti e continue telefonate minatorie, pedinamenti, minacce di scenate sul posto di lavoro, di incendi alla propria abitazione e di morte, per poi sfociare in una aggressione fisica che provocava alla giovane donna un trauma cranico e cervicale con prognosi di 15 giorni, interrotta soltanto dall'arrivo degli uomini della Squadra Volante che provocano la fuga dell'ex compagno.
Da quel momento gli uomini dell'UPGSP della Questura di Cosenza si prendono cura della vittima riuscendo a tranquillizzarla e a farla sentire al sicuro, permettendogli così di trovare la forza di denunciare le violenze subite dal suo ex compagno.
Dalle attività di indagine svolte dall'UPGSP, sotto le direttive del Questore dr. Luigi LIGUORI particolarmente sensibile a questi tipi di reati, emergono chiaramente i riscontri alle denunce della donna, che nel frattempo viene assistita da un centro Anti Violenza della provincia di Cosenza con cui giornalmente la Polizia di Stato collabora per creare quel sistema di rete che permette alle donne vittime di violenza di ritrovare la serenità perduta.
Gli uomini delle Volanti della Questura di Cosenza deferiscono all'A.G. l'ex compagno della donna per atti persecutori, lesioni personali aggravate e tentata violenza privata e contemporaneamente gli intimano di astenersi da tali atti.
Al termine delle attività investigative il G.I.P., valutando gli indizi di reato emersi a carico di C.A. emetteva il provvedimento eseguito.