Con decreto del Questore della Provincia di Chieti è stata disposta la sospensione per dieci giorni della licenza di un bar della zona Scalo di Chieti dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi episodi di violenza e di intemperanza, l’ultimo dei quali accaduto nella serata dello scorso 6 aprile.
In quella occasione le Volanti erano dovute intervenire a seguito di una rissa, i cui autori si erano appena dileguati, ma avevano identificato un giovane pregiudicato, peraltro gravato da un divieto di accesso agli esercizi pubblici della zona, il quale, in evidente stato di agitazione, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, aveva scagliato un oggetto in vetro contro un addetto alla sicurezza del locale.
L’episodio non è stato l’unico perché si è andato ad aggiungere ad altri due fatti di violenza che avevano reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine: nella notte del 30 novembre 2023, una pattuglia della Polizia di Stato unitamente ad un’altra dell’Arma dei Carabinieri, erano dovute intervenire per segnalazione di una rissa, accertando che, poco prima, nelle pertinenze del suddetto esercizio, si era effettivamente verificata una rissa che aveva visto il coinvolgimento di cinque giovani a seguito della quale uno di loro aveva riportato delle lesioni con prognosi di otto giorni per trauma cranico, mentre un altro era stato ricoverato in osservazione per le ferite riportate. Inoltre, nella notte del 7 maggio 2023, una Volante era intervenuta per una segnalazione di lite tra giovani, accertando che poco prima gli autori si erano dileguati.
Nel provvedimento del Questore è anche stigmatizzata la circostanza che, nel corso del tempo, vi sono state ripetute richieste di intervento delle forze dell’ordine per segnalazioni di rumori molesti e schiamazzi provenienti dal bar in questione che hanno creato disagio ed esasperazione tra i residenti della zona.
Si tratta di un atto adottato sulla scorta di quanto stabilito dall’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, una norma che mira a tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica che, nel caso di specie, va ad incidere in un contesto territoriale dove, a causa dei fatti accaduti, si era creato notevole allarme sociale.