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‘Ndrangheta – conclusione indagine a seguito investigazione della Polizia di Stato su una serie di episodi criminali nel lametino

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attività della Squadra Mobile

Nei giorni scorsi, la Squadra Mobile di Catanzaro ha notificato 12 avvisi di conclusione delle indagini, emessi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, a carico di altrettanti pregiudicati lametini e catanzaresi, ritenuti responsabili della commissione, tra il 2004 ed il 2010, di numerose rapine, aggravate dalla finalità di agevolare e favorire l'attività criminale della famigerata cosca di 'ndrangheta GIAMPÀ di Lamezia Terme nella cui orbita gli autori dei delitti gravitavano all'epoca dei fatti.

Il provvedimento è fondato sulle indagini svolte dalla Squadra Mobile del capoluogo, che hanno preso avvio dall'analisi delle dichiarazioni rese, a più riprese, da diversi collaboratori di giustizia, tra cui Giampà Giuseppe, Muraca Umberto Egidio, Torcasio Angelo, Vasile Francesco e Cosentino Battista.

Le informazioni fornite dai menzionati collaboratori di giustizia, in alcuni casi dettagliatamente autoaccusatorie, riscontrate da un'attenta rivalutazione delle attività investigative compiute nell'immediatezza degli eventi criminosi, hanno consentito di far luce su una serie di episodi criminali, risalenti agli anni tra il 2004 e il 2010.

Le investigazioni hanno, infatti, consentito di accertare che tra Catanzaro e Lamezia Terme operava una vera e propria organizzazione criminale, la cui costituzione era stata "consacrata" dai vertici del clan GIAMPÀ, divisa in due gruppi operativi, dediti alla pianificazione di rapine effettivamente poi messe a segno tra la città della Piana ed il capoluogo.

Le indagini hanno portato alla luce ruoli e responsabilità degli indagati rispetto a diversi episodi criminosi, nel corso dei quali gli stessi, spesso armi in pugno e comunque con inusitata violenza, hanno sottratto alle vittime prescelte somme di denaro anche rilevanti.

Gli obiettivi non erano scelti a caso, per lo più concentrandosi i rapinatori su supermercati piuttosto che tabaccherie o agenzie di assicurazioni, contando sulla ragionevole presunzione di trovare denaro contante da accaparrarsi e quindi garantirsi un proficuo bottino, non lesinando efferatezze, pur di appropriarsi di ingenti somme di denaro.

Ulteriori particolari sono contenuti nel comunicato diramato alla stampa, consultabile in alto a destra di questa pagina.


15/04/2016

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