operazione della Squadra Mobile
Nella mattinata odierna personale della Polizia di Stato di Catanzaro ha eseguito n. 8 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. Distrettuale del capoluogo, Dott. Sergio Natale, a carico di esponenti di spicco delle cosche GALLELLI e PROCOPIO-MONGIARDO operanti nel comprensorio del "basso versante ionico" della provincia di Catanzaro, ritenuti responsabili di estorsione continuata in concorso aggravata dalla metodologia mafiosa. Nello stesso contesto temporale a carico di alcuni indagati è stata data esecuzione ad un sequestro preventivo d'urgenza di società, beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie da parte dei militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catanzaro.
Le investigazioni, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in persona del Sost. Proc. Dott. Vincenzo Capomolla, del Proc. Agg. Dott. Vincenzo Luberto e del Proc. Agg. Vicario Dott. Giovanni Bombardieri e condotte dalla locale Squadra Mobile, con l'impiego di numerosi presidi tecnici e con una meticolosa attività di riscontri hanno consentito di accertare la pressante attività estorsiva a cui era stato sottoposto un imprenditore attivo nel settore dell'edilizia privata e degli appalti pubblici e della gestione di un rinomato villaggio turistico in un arco temporale di oltre 20 anni.
Il cambiamento degli assetti criminali ha costretto l'imprenditore a subire l'estorsione da diversi soggetti che subentravano nell'illecito controllo del territorio a seconda delle dinamiche criminali che vedevano coinvolte le famiglie di 'ndrangheta nei comuni di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, San Sostene e Badolato. In particolare la famiglia GALLELLI con collegamenti alle 'ndrine della limitrofa provincia reggina e le famiglie PROCOPIO-MONGIARDO i cui interessi nella gestione di villaggi turistici erano stati già comprovati da precedenti indagini condotte dalla Squadra Mobile.
Tali avvicendamenti delle consorterie nella gestione delle attività criminali hanno costretto la vittima a subire, nel tempo, diversi danneggiamenti finalizzati ad indurla a versare il compenso estorsivo ai soggetti che via via divenivano i personaggi di riferimento delle cosche. L'ammontare dell'estorsione subita dall'imprenditore è stata quantificata in circa duecentomila euro complessivi, versati in somme annuali, nonché sulle percentuali degli appalti realizzati; mentre i danneggiamenti subiti ammontano a svariate centinaia di migliaia di euro.
Le complessive attività investigative svolte sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro hanno, quindi, consentito oltre che definire un quadro probatorio ritenuto valido per l'emissione delle misure cautelari personali conseguenti all'attività svolta dalla Squadra Mobile anche di disporre le misure cautelari patrimoniali del sequestro d'urgenza come epilogo di complesse ed articolate indagini economico-finanziarie eseguite dal G.I.C.O. di Catanzaro, attraverso una meticolosa ricostruzione di assetti societari ed il conseguente incrocio con le risultanze dell'attività tecnica ed info-investigativa svolta sul territorio.
Dette investigazioni hanno consentito di ricostruire gli interessi economici della cosca GALLELLI che, ricorrendo ad articolati schermi societari e a fittizie intestazioni di beni, era riuscita ad ingerirsi in importanti iniziative imprenditoriali ed attività commerciali apparentemente legali.
La Guardia di Finanza, quindi, ad esito dell'attività investigativa che ha permesso contestazioni per intestazione fittizia di beni, aggravata dalla metodologia mafiosa, ha sottoposto a sequestro preventivo, su disposizione della locale Procura Distrettuale, quote societarie, beni mobili ed immobili, attività economiche e due aziende operanti nel settore edilizio per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro.