destinatari sedici ultras di Catanzaro
Ad oggi sono complessivamente sedici i provvedimenti DASPO emessi e notificati nei confronti di altrettante persone della tifoseria di Catanzaro, tutte sottoposte al divieto di accesso all'interno degli stadi e di tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale ed estero ove si disputano incontri di calcio a qualsiasi livello agonistico, amichevole o per finalità benefiche, calendarizzati e pubblicizzati.
Misure severe scaturite a seguito dei gravi disordini, aggressioni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, lancio di oggetti contundenti e petardi contro le forze dell'ordine, posti in essere da tifosi fuori lo Stadio "Ceravolo" nel derby Catanzaro - Cosenza dello scorso 15 febbraio, lancio di petardi all'interno dello stadio durante la partita e al suo termine scavalcamento della recinzione e invasione del campo di gioco, da parte di gruppi ultras delle rispettive tifoserie.
Quelle stesse condotte violente che hanno determinato le misure sanzionatorie disposte dall' Osservatorio Nazionale Sulle Manifestazioni Sportive che ha imposto rigide prescrizioni per i successivi incontri di calcio, come il divieto di trasferta della tifoseria, già registrato nell'incontro disputato Aversa-Catanzaro, e per il derby di domenica prossima tra il Catanzaro e la Vigor Lamezia, il divieto di vendita dei biglietti per tutti i settori del "Ceravolo", con ingresso allo stadio consentito ai soli possessori di abbonamento annuale
Tutte misure recepite dagli organismi competenti sul territorio,
Nel merito dei DASPO, i primi sei sono stati emessi il 18 febbraio e gli ulteriori dieci in data odierna, tutti i destinatari sono della tifoseria catanzarese. La durata dei divieti è di cinque anni nei confronti di sei persone e di otto anni con obbligo di presentazione e firma presso l'autorità di P.S. nei confronti di dieci persone. Alcuni di esse erano già state in passato sottoposti ad analoghi provvedimenti.
Questi gli esiti delle intense attività che, iniziate contestualmente ai fatti che accadevano fuori dello Stadio Ceravolo il 15 febbraio, con azioni di contrasto del personale della Squadra Volante e della DIGOS, sono proseguite con investigazioni della stessa DIGOS, per la sfera della identificazione dei responsabili dei disordini e delle condotte violente e conseguentemente della denuncia all'Autorità Giudiziaria, mentre personale della Divisione Anticrimine ha svolto le ulteriori attività accertative e l'emissione e la notifica dei provvedimenti DASPO ed ottenuto dall'A.G. la convalida dell'obbligo della presentazione e firma per i soggetti destinatari del divieto di accesso agli stadi per una durata di otto anni.
La Questura di Catanzaro, non ritiene definitivi tali risultati e, in atto le attività investigative proseguono, servendosi anche delle telecamere di sorveglianza e sicurezza dentro e fuori gli stadi, al fine di identificare altri responsabili appartenenti alla tifoseria del Catanzaro ma anche del Cosenza, che in proprio o in concorso con i soggetti già destinatari dei provvedimenti restrittivi hanno perpetrato quanto avvenuto in occasione del derby Catanzaro - Cosenza del 15 febbraio 2015, prima e durante la partita all'interno del campo di calcio.