Nella tarda serata di ieri, personale della Squadra Volante coadiuvato da equipaggio del Commissariato di Catanzaro Lido, ha tratto in arresto A. R., catanzarese di anni 41, poiché resosi responsabile dei reati di resistenza, oltraggio, minacce e lesioni a PP.UU. nell’esercizio delle loro funzioni (due degli agenti intervenuti), nonché di lesioni personali volontarie, ai danni dei gestori dello stabilimento balneare “Valentino Beach Club”.
Dalla ricostruzione fatta dagli agenti attraverso le sommarie informazioni assunte nell’immediatezza dei fatti l’A. R., in palese stato di ubriachezza, dopo avere consumato delle bevande presso il bar del citato stabilimento, all’atto di pagare, lamentava il furto del proprio portafogli. Senza sentire ragioni accusava i gestori ed in un crescendo d’ira e di aggressività colpiva violentemente sul viso con un pugno uno di essi. Un secondo gestore interveniva a difesa del suo collega, ma a sua volta veniva afferrato dal collo e colpito con schiaffi violenti. Solo l’aiuto di altri dipendenti e clienti del bar, consentiva un’apparente ritorno alla calma dell’A. R., che tuttavia dopo pochi istanti ricominciava a scagliarsi contro di essi e contro un cliente, che veniva colpito da una raffica di pugni, poiché reo, ad avviso dell’A. R., di aver preso le parti dei gestori.
Veniva quindi chiamato il 113 e giungevano sul posto prima 2 Volanti (una del Commissariato di Catanzaro Lido ed una della Squadra Volante), quindi un terzo equipaggio. Gli Agenti, vista la presenza e l’atteggiamento dell’A. R., persona ben nota agli operanti per i suoi precedenti penali e per l’indole particolarmente aggressiva e violenta, tentavano di portarlo alla calma. Ma il soggetto, alla vista dei poliziotti, anziché calmarsi, aumentava la sua aggressività, dapprima rivolta verso i gestori dello stabilimento, nei confronti dei poliziotti, inizialmente limitandosi a rivolgere loro gravi minacce ed offese, quindi tentando il contatto fisico, che gli Agenti riuscivano ad arginare fino ad un certo punto, finché il soggetto, favorito dalla massiccia mole, riusciva con inusitata violenza a superare la forza opposta dagli Agenti ed a scagliarsi, in particolare, contro uno di essi, che scaraventava a terra, cadendogli quindi addosso. Preso ormai atto dell’inutilità di ogni tentativo verbale gli altri poliziotti, non senza difficoltà, riuscivano a respingere la violenza e vincere la resistenza dell’A. R., che dopo fasi convulse veniva quindi bloccato ed ammanettato.
Nonostante gli ulteriori tentativi di portarlo alla calma e nonostante fosse comunque ammanettato, l’A. R., di cui si evidenzia la struttura fisica possente, persisteva nella sua condotta violenta, scalciando, e cercando di divincolarsi dalla presa con le spalle, con l’intento di colpire in ogni modo gli Agenti, con calci e testate
Raggiunta a fatica l’autovettura di servizio, all’atto di fare entrare l’A. R. all’interno dell’abitacolo, lo stesso, sempre in presenza di numerose persone, non cessava di proferire frasi ingiuriose e minacciose verso gli operanti e ad opporre resistenza fisica, con le gambe, rifiutandosi di entrare all’interno dell’autovettura cui veniva posto solo dopo svariati tentativi. Anche a bordo del veicolo di servizio il soggetto non controllava la sua forza e la sua aggressività, ed iniziava a dare delle testate sul pannello divisore in plexiglass, procurandosi peraltro una piccola ferita sulla fronte.
Giunti presso il vicino Commissariato di P.S. di Catanzaro Lido, l’A. R., all’atto di scendere dal veicolo di servizio, si scagliava nuovamente contro gli operatori colpendo all’addome con pugni e calci uno degli Agenti, mentre proferiva frasi del tipo: ”SBIRRI DI MERDA NON VALETE UN CAZZO, LIBERATEMI, TOGLIETEMI LE MANETTE SE SIETE UOMINI CHE VE LA FACCIO PAGARE, GIURO CHE VI AMMAZZO TUTTI”.
Anche all’interno degli uffici il soggetto persisteva nella propria condotta, indirizzando la propria violenza verso chiunque fosse alla sua portata ed anche tentando gesti di autolesionismo, in particolare scagliando il capo contro una porta in vetro blindato, senza però provocare danni.
Preso atto dell’impossibilità di calmarlo e del suo stato di alterazione derivante certamente dall’abuso, quantomeno, di alcolici, veniva richiesto l’intervento del 118, per il trasporto presso il locale nosocomio.
Al termine dell’attività anche due operatori erano costretti a ricorrere alle cure sanitarie.
L’A. R. grazie all’intervento sanitario, tornato alla calma, su disposizione del P.M. di turno veniva condotto presso la propria abitazione, sottoposto ad arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.