Gli Agenti della Squadra Volante lo avevano arrestato lo scorso 3 marzo pochi minuti dopo aver rapinato una giovane donna e, ieri gli stessi poliziotti hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di Teducci Gianluca, catanzarese di 44anni.
Al momento dell’evento criminoso la giovane stava scendendo dalla propria autovettura, parcheggiata in Via Lidonnici (zona di San Leonardo), per fare rientro a casa. Appena aperta la portiera dell’auto è stata avvicinata dall’uomo col pretesto di chiedere delle informazioni, ma con un’azione fulminea, dopo averla strattonata violentemente, le portava via la borsa dandosi alla fuga per le vie della città.
Acquisite le prime informazioni, gli Agenti, intervenuti tempestivamente appena giunta la segnalazione al 113, hanno avviato le ricerche dell’autore della rapina che, sulla base della descrizione fornita dalla vittima, è stato rintracciato nella vicina Via Milano; la borsa, invece è stata rinvenuta abbandonata in una via limitrofa ed è stata restituita alla proprietaria
Nella circostanza, il ladro è stato subito riconosciuto dai poliziotti, in quanto soggetto noto perché gravato da precedenti per reati contro il patrimonio, oltre ad essere riconosciuto dalla giovane donna vittima della rapina. Dopo l’arresto era stato posto ai domiciliari.
Mentre la ragazza a seguito del violento strattonamento riportava contusioni guaribili in 10 giorni.
La misura cautelare degli arresti domiciliari, richiesta dal Pubblico Ministero e disposta dal Giudice delle Indagini Preliminari, è stata applicata rilevando le allarmanti modalità del fatto commesso ai danni di una giovane donna sola, in un’area isolata destinata a parcheggio, e tenuto conto del comportamento spregiudicato dell’autore che, non ha avuto alcuna esitazione nell’usare violenza per vincere la resistenza della giovane vittima, non scoraggiato neanche dalle urla e dalla richiesta di aiuto della stessa. Modalità dell’azione che peraltro, a parere del G.I.P., “oggettivamente rivelano in sé la concreta sussistenza delle esigenze di tutela sociale”.
A nulla è valsa, in sede di udienza di convalida, la versione fornita dall’autore, dapprima volta a negare le responsabilità, quindi a fornire argomentazioni che al Giudice sono apparse palesemente contraddittorie.