Una semplice richiesta di auto può nascondere problemi e disagi familiari, ai quali la Polizia Ferroviaria cerca di dare uno sfogo e, se possibile, anche una soluzione.
E' quanto accaduto agli Agenti in servizio di vigilanza nella Stazione dl Lamezia Terme nel pomeriggio del 20 febbraio u.s., avvicinati da una donna in forte stato di agitazione e confusione, che raccontava di aver dimenticato la borsa con documenti e soldi sul pullman che da Catania avrebbe dovuto portarla fino a Roma, precisando che il tutto era accaduto il giorno precedente.
I poliziotti, dopo aver tranquillizzato la donna, il cui racconto appariva alquanto incoerente, poiché la stessa non riusciva a spiegare come e dove avesse trascorso le ultime 24 ore, iniziavano a darsi da fare per recuperare la borsa e, nel frattempo, verificavano in Banca Dati le generalità fornite dalla signora cinquantenne, residente in un paesino della provincia di Enna, avendo modo di constatare che effettivamente il giorno precedente qualcosa era accaduto: i familiari, infatti, ne avevano denunciato la scomparsa presso la Stazione Carabinieri di Nicosia.
Poiché la signora si mostrava poco collaborativa, gli Agenti contattavano i Carabinieri e, quindi, i familiari, rassicurandoli sullo stato di salute della parente.
Avevano così modo di sapere che la signora, da circa un mese, era in cura presso il reparto psichiatrico dell'Ospedale di Catania per un disturbo della personalità e che, pertanto, su suggerimento dei medico specialista, era il caso di lasciarla tranquilla e di assecondarne le richieste. Grazie alla paziente opera di persuasione dei poliziotti, che rassicuravano la signora sul buon esito delle ricerche della borsa, quest'ultima si convinceva a parlare con la figlia, promettendo di fare rientro a casa dopo una notte di riposo. Poco dopo la signora veniva affidata dai poliziotti al gestore di un albergo nei pressi della Stazione.