Inferto un altro duro colpo al mercato illegale di materiale esplodente e di artifizi pirotecnici dagli Agenti del Nucleo Regionale Artificieri della Polizia di Stato in forza alla Questura di Catanzaro, che ha reso possibile denunciare in stato di libertà un giovane di 34 anni D.A.
Gli Agenti, avendo motivo di ritenere che l’uomo potesse detenere illegalmente armi o materiale esplodente all’interno della propria abitazione, procedevano ad una approfondita perquisizione domiciliare, nel corso della quale all'interno del garage retrostante l'unità abitativa, custoditi all'interno di alcuni mobili, rinvenivano diverso materiale esplodente pirotecnico di carattere professionale, del tipo "bombe sferiche" aventi vari calibri e diverse micce di collegamento, di accensione ed accenditori elettrici.
Nello specifico all’interno di tre cartoni erano complessivamente custoditi 59 artifici pirotecnici professionali a forma sferica, con un calibro di 100 mm; un articolo pirotecnico del tipo fontana; 8 articoli pirotecnici professionali di forma sferica aventi un calibro di 75 mm, per un complessivo contenuto netto di materiale esplodente pari a 18,536 kg.
Inoltre erano presenti rocchetti, micce a rapida e lenta combustione, tubi di lancio, ed altro materiale usato solitamente per l’attività di fochino.
Tutto il materiale è risultato essere privo di una qualsiasi etichettatura obbligatoria in merito ai dati di registrazione e omologazione, alcuni addirittura con scadenza commerciale risalente all'anno 2016, e per le cui caratteristiche tecniche doveva essere destinato all’utilizzato esclusivo di soggetti con competenze specialistiche e certificate.
Dalle indagini espletate è risultato indiscusso che il D.A. non è in possesso di alcuna licenza per fochino, e non è escluso che in passato abbia intrapreso in maniera del tutto abusiva tale attività.
All'atto del sequestro inoltre riferiva spontaneamente di aver acquistato parte del materiale attraverso dei siti internet.
Quanto rinvenuto nel garage di uso esclusivo al D.A. veniva posto sotto sequestro e, previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, depositato in custodia giudiziale presso un deposito autorizzato.