Sabato 29 settembre nella splendida cornice del Santuario della Madonna di Porto la Polizia di Stato ha festeggiato S. Michele Arcangelo, suo Patrono, con una solenne concelebrazione presieduta, in assenza del Vescovo Mons. Bertolone, impegnato a Roma, dal Vescovo Emerito.
Presenti le Autorità civili e militari, i poliziotti e le famiglie.
Mons. Cantisani, interpretando perfettamente la vocazione e la missione dei poliziotti, ha parlato di una Polizia che dando sicurezza educa alla legalità.
Infatti è proprio da Gimigliano, ai piedi della Madonna di Costantinopoli che ha convertito il brigante Pietro Gatto, che la Polizia di Stato di Catanzaro, chiedendo a S. Michele rettitudine per le menti e vigore ai voleri, ha inteso rafforzare il suo impegno ad operare una rivoluzione della cultura, delle teste, per liberare la Calabria, e Catanzaro in particolare, dalla ‘ndrangheta, e i suoi abitanti dalla mentalità di ‘ndrangheta.
Accanto al lavoro di repressione che gli organi investigativi svolgono con sempre maggiore convinzione e fermezza, si aggiunge quello di prevenzione, stando accanto alle scuole ed alle famiglie, per educare i ragazzi a capire che nel superare l’IO per diventare NOI si condivide la legalità. Dobbiamo capire che con le regole si vive meglio insieme, imparando a fare scelte giuste si può cambiare il mondo.
Ma sono gli adulti di Catanzaro e della sua provincia che, convinti del messaggio di legalità che la Polizia ed i loro figli, giovani allievi, manderanno per WhatsApp per tutto l’anno scolastico, dovranno operare scelte di legalità.
Accanto alla preghiera per S.Michele, in una bella cartolina dipinta dal poliziotto e artista Sovr. Egidio Badolato, i poliziotti hanno voluto mandare ai genitori e adulti della Provincia, in attesa di ricevere gli altri inviati dai figli nel corso dell’anno scolastico, il primo messaggio della legalità.
Riprendendo un pensiero espresso dal Procuratore Gratteri a fine agosto in un incontro con la stampa, il primo messaggio di legalità è: “Se ognuno di noi farà bene il suo lavoro, riusciremo a liberare la Calabria dalla ‘ndrangheta”.
Perché solo se gli adulti iniziano a sentire la responsabilità di quello che fanno in famiglia e sul lavoro si può avere la speranza di una società migliore.
Al termine della Celebrazione il Questore ha ringraziato le Autorità presenti, l’Amministrazione Comunale di Gimigliano che ha accolto con entusiasmo la scelta del loro paese quale location della festa, i missionari Servi dei poveri che hanno ospitato e animato la liturgia unitamente al violinista Davide Rotella e all’organista Luigi Daniele Comità.
La giornata si è conclusa con la premiazione di alcuni poliziotti particolarmente distintisi in attività di servizio e con un intrattenimento conviviale nel bosco antistante il Santuario dove i poliziotti e le loro famiglie hanno potuto godere il sole e la bellezza del luogo.