Questura di Catania

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UNA GIORNATA INSOLITA E STRAORDINARIA PER I RAGAZZI DEL CENTRO DIURNO DI CATANIA, PASSATA INSIEME ALLA POLIZIA DI STATO

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Hanno visto da vicino i mezzi della Polizia, sono saliti a bordo e si sono seduti alla guida della volante, hanno conosciuto da vicino cavalli e cani poliziotto, non è mancato nemmeno un tour delle scuderie. Sono ritornati a casa con il cappellinoe lo zainetto della Polizia di Stato e sul volto un grande sorriso.

Parliamo dei i ragazzi del Cen­tro Diur­no Diffuso per persone con disabilità, del Distretto Socio-Sanitario 16, che ieri, al Boschetto della Plaia, nella suggestiva sede della Squadra a Cavallo e Cinofili della Questura di Catania, hanno incontrato le donne e gli uomini della Polizia di Stato.

L’incontro, che si inserisce nell’ambito delle attività di prossimità volute dal Questore di Catania, ha una particolare valenza se si considera che il Centro Diurno lavora proprio per favorire pratiche di inclusione sociale rivolte a persone con disabilità.

Tema della giornata è senza dubbio la legalità. Nel corso dell’incontro gli agenti hanno illustrato ai giovani ospiti, che hanno mostrato particolare interesse, in un silenzio emozionante, non solo i compiti affidati alla Squadra a Cavallo e Cinofili ma anche, più in generale, quelli svolti da tutti i poliziotti impegnati quotidianamente per la tutela dei cittadini.

L’attenzione dei ragazzi è stata immediatamente catturata dalle piccole dimostrazioni che hanno saputo evidenziare le grandi capacità dei cani e dei cavalli poliziotto.

Durante l’incontro hanno anche ricevuto la grande quanto inaspettata sorpresa di conoscere Enzo Paolo, un poni sottratto a pratiche di illegalità e che oggi è la mascotte della Squadra a Cavallo.

Incontenibile la loro gioia, dimostrata attraverso le numerose domande e le curiosità rivolte ai poliziotti e le abbondanti porzioni di fieno riservate a Enzo Paolo per la sua merenda.

L’incontro, che segue quello di gennaio e che ha riguardato i giovani adulti, ha riscosso il gradimento e la partecipazione di tutti, anche degli educatori intervenuti, fornendo spunti importanti per un successivo dialogo istruttivo.

Al ter­mi­ne i giovani ospiti han­no la­scia­to la struttura en­tu­sia­sti e soddisfatti per la bella giornata, per loro straordinaria e insolita, passata insieme ai poliziotti che hanno ascoltato con attenzione le loro storie e ricevuto luminosi sorrisi.

L’i­ni­zia­ti­va permette di evidenziare la vi­ci­nan­za del­la Po­li­zia di Sta­to ai cit­ta­di­ni, lanciando un mes­sag­gio di so­li­da­rie­tà e di sostegno in favore dei più fragili e delle persone a loro vicini, nel rispetto dei va­lo­ri legati al­la pro­pria mis­sio­ne esserci sempre e vicini alla gente.

Da tempo l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza dedica particolare attenzione alle iniziative di solidarietà in favore delle persone con disabilità, a partire dal Piano Marco Valerio, il progetto del Fondo di Assistenza, presieduto dal Capo della Polizia, che fornisce supporto fino al 18° anno di età degli assistiti, alle famiglie dei poliziotti con figli minori colpiti da gravi disabilità.

Numerose anche le iniziative dei Reparti Speciali, come nel caso dell’ippoterapia realizzata dalle Squadre a Cavallo in diverse sedi.

Non sono rari neanche esempi di poliziotti che, andando oltre i compiti istituzionali dedicano il proprio tempo libero all'organizzazione di attività che coinvolgono le persone disabili, come le pedalate solidali.  

In primo piano anche la pratica dello sport paralimpico e il ruolo fondamentale del Gruppo Sportivo Fiamme Oro in questo ambito.

Di grande importanza è il lavoro di prevenzione e contrasto alle varie forme di discriminazione, anche contro le persone con disabilità, condotto dagli esperti dell’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori. Il ruolo della Polizia in questo contesto non si può di certo limitare alla repressione dei reati nei confronti dei più fragili, l’impegno deve essere rivolto alla prevenzione e alla formazione, occorrono strumenti che consentano agli operatori di mettersi nella prospettiva della persona disabile e di intercettare subito i comportamenti che potrebbero essere discriminatori, affinché l’uniforme rappresenti, oggi più che mai, non solo un presidio di legalità ma anche un momento di crescita culturale in un percorso in grado di cambiare le priorità e il modo di vivere la vita.


17/05/2024

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