Il Prefetto Franco Gabrielli, Capo della Polizia - Direttore generele della pubblica sicurezza ha fatto visita stamane agli uffici della Polizia di Stato della provincia di Caserta
Il Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli, questa mattina, si è recato a Caserta presso la sede della Scuola allievi Agenti e della Scuola internazionale di Alta formazione per la prevenzione ed il contrasto al crimune organizzato.
Dopo un incontro con il personale dell’istituto e una visita alla struttura, ha raggiunto la Questura per una riunione con i funzionari, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e una rappresentanza del personale degli uffici della Polizia di Stato della provincia di Caserta.
La visita si è conclusa a Marcianise presso la palestra del liceo “Federico Quercia”, sede delle sezioni giovanili pugilato delle Fiamme oro, dove il Prefetto Gabrielli si è recato nel primo pomeriggio ed ha incontrato i tecnici sportivi e gli atleti.
Accolto dal prefetto Filippo Dispenza, direttore degli Affari generali della Polizia di Stato e dal presidente delle Fiamme oro Francesco Montini, nonché dai rappresentati scolastici, Gabrielli ha assistito ad una breve esibizione degli atleti sul ring e con i sacchi e ha ricevuto una targa ricordo dal Sindaco di Marcianise.
Nel suo intervento il Capo della Polizia ha ribadito l’importanza dello sport e della legalità: “È bellissima l'unione tra scuola, legalità e territorio realizzatasi in questa provincia con l'istituzione della Scuola di alta Formazione per la prevenzione ed il contrasto al crimine Organizzato” di Caserta e della Scuola di Pugilato delle Fiamme oro a Marcianise. Sono entrambi presidi fondamentali per la lotta alla criminalità, ma anche al terrorismo. La nostra presenza sul territorio serve a garantire condizioni di vita dignitosa e tranquilla alla comunità, che però qui ha dimostrato di saper reagire a dispetto dei tanti problemi”. Poi concludendo il suo intervento, il Prefetto Gabrielli ha aggiunto che “la contaminazione tra istituzioni e cultura consente ad ogni comunità di crescere e in tale contesto lo sport è tra i veicoli principali di questa contaminazione".
Attualmente alla sezione giovanile di pugilato Fiamme oro sono iscritti 100 giovani tra i 6 e i 18 anni e molti di questi ragazzi provengono da famiglie disagiate e con legami ai clan camorristici.