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RAPINE IN GIOIELLERIE POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA

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RAPINE IN GIOIELLERIE POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA

RAPINE IN GIOIELLERIE POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA La Polizia di Stato ha eseguito un' ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di NEGRO Antonio, 52enne di Capodrise (Ce) . Gli agenti della Squadra Mobile , nella mattinata odierna hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dall' Ufficio GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti dell' uomo, pluripregiudicato, già detenuto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in quanto gravemente indiziato di associazione per delinquere, rapina aggravata continuata, furto aggravato ricettazione, detenzione e porto illegali di armi da sparo ed altro. In particolare, le indagini avevano disvelato l'esistenza di un pericoloso gruppo criminale, di cui NEGRO Antonio era il capo, il promotore e l'organizzatore, dedito alla commissione di rapine a mano armata, prevalentemente in danno di gioiellerie ed esercizi commerciali "compro oro", consentendo di deferire all'A.G. per concorso nei medesimi reati altre 10 persone . Le laboriosissime indagini - condotte dalla Squadra Mobile dal novembre 2011 al febbraio 2012, consentivano anche di individuare i responsabili di una rapina consumata nel novembre 2011 a Caserta, nel corso della quale fu sottratta merce per un valore di oltre 350 mila euro, e di sventare, nel febbraio 2012, quella tentata in danno di una gioielleria ubicata anch'essa in una centralissima via di questo capoluogo , in occasione della quale personale dipendente arrestava in flagranza di reato il citato Antonio NEGRO, Antonio CORDA, il figlio Vito CORDA , e la convivente di quest'ultimo, Barbara LUNATI. L'attività investigativa permetteva di ricostruire dettagliatamente il modus operandi dell'organizzazione criminale, la quale si avvaleva di alcune donne che, simulando il proposito di acquistare dei preziosi, agendo da "cavalli di Troia", introdottesi nelle gioiellerie, favorivano poi l'accesso ai loro complici che, irrompendo travisati ed armati di fucili da caccia, razziavano la merce esposta e custodita nelle casseforti, fuggendo a bordo di vetture solitamente rubate alla bisogna. Il ruolo delle donne risultava fondamentale anche nelle fasi preparatorie dei raid criminali, poiché alle stesse era affidato il compito di effettuare i sopralluoghi preventivi presso i potenziali obiettivi, al fine di verificare la tipologia di "difese passive" adottate, nonché di eseguire le ricognizioni immediatamente prima degli assalti per accertare l'eventuale presenza di pattuglie delle forze dell'ordine nei loro paraggi Caserta, 30.6.2015
30/06/2015

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