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POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA CUSTODIA CAUTELARE

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POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA CUSTODIA CAUTELARE

POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA CUSTODIA CAUTELARE Questa mattina, la Polizia di Stato di Caserta, ad epilogo di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di S. Maria C. V. (CE), cui collaboravano anche i carabiniri della Compagnia di Marcianise (CE), ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall'Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale, nei confronti di PETRUOLO Francesco, nato a Marciansie (CE) il 17.06.1975, ivi res., in quanto gravemente indiziato di concorso, con altre persone allo stato non identificate, in rapina pluri aggravata, sequestro di persona, porto e detenzione di armi. La misura costituisce l'epilogo di una scrupolosa indagine condotta dalla Squadra Mobile id Caserta sotto l'egida della Procura di S. Maria C. V. (CE), a seguito dell'assalto al caveau della istituto di vigilanza "BTV s.p.a. gruppo Battistolli" - sito presso il "Centro Orafo Tarì" di Marcianise (CE) - compiuto nella serata del 26 Settembre 2014. Nella circostanza, quattro malfattori, utilizzando come "cavallo di troia" un furgone blindato riportante i colori, il logo ed il numero di targa di un automezzo di un Istituto di Vigilanza, che quella sera avrebbe dovuto recarsi presso il citato deposito per effettuare operazioni di carico/scarico di valori, riuscivano ad introdursi all'interno del citato "Centro Orafo" e, quindi, ad accedere al deposito dove, dopo aver immobilizzato i due vigilantes in servizio al suo interno, uno dei quali il citato PETRUOLO Francesco, si impossessavano di circa 15 milioni di euro. Costretti ad una repentina fuga a seguito dell'allarme attivato da un altro dipendente della "Battistolli", in servizio in un'altra area dello stabile, che si era accorto della loro presenza tramite il sistema di video sorveglianza interno, i rapinatori, per sfuggire all'imminente arrivo delle numerose pattuglie di Polizia di Stato e Carabinieri inviate sul posto, abbandonavano il veicolo e l'intera refurtiva, fuggendo a piedi nelle campagne circostanti, approfittando del buio. La meticolosa ricostruzione dell'evento delittuoso, operata tramite le riprese dei sistemi di video-sorveglianza installati presso la struttura ed i rilievi del personale del locale Gabinetto provinciale della Polizia Scientifica, permettevano di acquisire incontrovertibili elementi di responsabilità a carico della g.p.g. PETRUOLO Francesco, accertandone il ruolo di "basista" attivo nell'agevolare l'accesso al caveau dei rapinatori e nel neutralizzare la seconda guardia giurata ivi presente. In particolare, le indagini accertavano che PETRUOLO Francesco, utilizzando un cellulare "citofono", tramite sms, scandiva ai complici tempi e condizioni di accesso al caveau e, dopo l'arrivo del furgone blindato, inspiegabilmente apriva la porta blindata che cosentiva loro l'ingresso all'area protetta. Lunedì, 22 Giugno 2015.
22/06/2015

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