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Torbida vicenda passionale sfocia in tragedia

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Arrestato dagli agenti del commissariato di Aversa, B.M di anni 18 responsabile dell'accoltellamento ai danni di un imbianchino di anni 23, deceduto in ospedale a seguito delle ferite mortali al collo.

Questa sera verso le ore 19:30 personale dipendente, a seguito di segnalazione di una cruenta lite, interveniva in piazza Marconi di Aversa dove verificava la presenza di vistose tracce di sangue sul manto stradale. Nella circostanza appurava che poco prima si era verificata una violenta lite tra due giovani conclusasi con il ferimento mortale di uno dei due giovani. Infatti, nel corso delle immediate indagini si aveva modo di accertare che un giovane era stato soccorso da un ambulanza presso l'Ospedale di Aversa, in gravissime condizioni di vita per ferite da accoltellamento. Nonostante l'immediato intervento dei sanitari il giovane, identificato per C. P. di anni 23 da Aversa, coniugato, padre di un bambino di due anni, di lì a poco decedeva a causa delle gravi ferite infertegli al collo e ad altre parti del corpo. Immediate e attivissime indagini permettevano di addivenire alla completa identificazione dell'autore dell'omicidio, nonché al movente dell'atroce delitto. Difatti venivano immediatamente escusse numerosissime persone attraverso cui si accertava che l'aggressore identificato per B. M. di anni 18 da Aversa, già noto alle forze dell'ordine per la sua spiccata indole violenta, il cui padre Vincenzo, appartenente al clan dei Casalesi, attualmente detenuto, da diverso tempo aveva adocchiato la moglie del C., molestandola insistentemente, allo scopo di intrattenere con lei una relazione sentimentale. La giovane donna aveva sempre rifiutato le sue avance tenendole opportunamente nascoste al marito per evitare ulteriori conseguenze. Ciò nonostante, casualmente il C. nel pomeriggio odierno venuto a conoscenza delle molestie subite dalla moglie, incontrava ed affrontava il B., agnominato in zona "Mario o Romano", nella centralissima Piazza Marconi (Piazza Mercato) di AVERSA per chiedergli spiegazioni. Nel corso dell'incontro la discussione degenerava ed il B. estraeva un coltello, che era solito portare al seguito, colpendo mortalmente. Quest'ultimo si rendeva immediatamente irreperibile, infatti venivano eseguite numerose perquisizioni sia presso l'abitazione del predetto sia presso i luoghi frequentati dal predetto con esito negativo ma veniva rinvenuto un autovettura 50 di cilindrata in uso al B. con vistose macchie di sangue sulla carrozzeria e nell'abitacolo. Nel prosieguo delle attività investigative si apprendeva della possibilità che il fuggitivo avesse lasciato il territorio del comune di Aversa per recarsi in Capua e pertanto venivano effettuate serrate ricerche in quella zona dove, infatti, predetto veniva rintracciato ed arrestato perché responsabile di omicidio volontario aggravato e porto e detenzione illegale di arma. Denunciato per favoreggiamento personale il cognato del B., V.G. di anni 23, nei cui confronti erano raccolti elementi probatori che lasciavano ipotizzare un ruolo determinante nell'agevolare la fuga dell'omicida. Condotto negli Uffici del Commissariato il B., dopo gli adempimenti di rito, veniva associato presso il carcere di S. Maria C.V. a disposizione della Procura della Repubblica di S.Maria C.V. che sta coordinando l'indagine.
18/10/2010

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