Gli acquirenti ritiravano le dosi di cocaina dal davanzale di una finestra oppure era lo spacciatore che, dopo aver preso i soldi, le lanciava all’interno dell’abitacolo dell’autovettura in transito.
I poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza di Niscemi, a seguito di indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, ha notificato l’avviso di conclusioni delle indagini preliminari a carico di 18 persone indagate a vario titolo in ordine al reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, condotte dalla squadra investigativa del Commissariato, su delega della Procura della Repubblica, iniziate nel novembre del 2019 si sono concluse nel mese di aprile del 2020. Sono state supportate da attività tecniche di intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché da riprese video e hanno permesso di accertare la realizzazione di oltre 400 episodi di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, con l’aggravante per gli indagati di aver consegnato la sostanza stupefacente anche a soggetti minorenni, eseguite da un noto soggetto niscemese, gravato da diversi precedenti penali. Nel corso delle indagini i poliziotti hanno sequestrato oltre 100 grammi cocaina, arrestato in flagranza un pusher niscemese e riscontrato decine di cessioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina, con altrettanti segnalazioni alla Prefettura a carico degli acquirenti consumatori. La cessione dello stupefacente documentata dagli agenti del Commissariato avveniva secondo un modus operandi collaudato: lo spacciatore contattava gli acquirenti che, presso la sua abitazione gli consegnavano la somma di denaro e successivamente ritiravano la dose di cocaina sul davanzale di una finestra ubicata a piano terra. In altri casi lo spacciatore, dopo aver preso i soldi, lanciava la cocaina direttamente all’interno dell’abitacolo dell’autovettura dell’assuntore in transito.