Il Diario, attraverso contenuti e linguaggio adeguati, si pone l’obiettivo di avvicinare i bambini alla cultura della legalità e di fornire un contributo nell’educazione al rispetto delle regole.
La Polizia di Stato, anche per l’anno scolastico 2021-2022, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e con il sostegno del Ministero dell’Economia e Finanze, ha rinnovato l’iniziativa di distribuire l’agenda scolastica denominata “Il mio diario”. Il progetto, giunto ormai all’8^ edizione, prevede la distribuzione di circa 350.000 agende agli alunni delle classi 4^ classi degli Istituti di scuola primaria. Nella nostra provincia sono stati individuati l’Istituto comprensivo “San Francesco di Gela e il secondo circolo didattico di Niscemi. A 151 alunni delle due scuole nissene il Questore Emanuele Ricifari, ieri a Gela e oggi a Niscemi, ha consegnato l’agenda, alla presenza delle rispettive dirigenti scolastiche d.ssa Rosaria De Caro e d.ssa Licia Concetta Salerno. Il Diario, attraverso contenuti e linguaggio adeguati ai giovanissimi, si pone l’obiettivo di avvicinare gli adulti di domani alla cultura della legalità e di fornire un contributo nell’educazione al rispetto delle regole e ai valori di convivenza civile sanciti, innanzitutto, dalla Costituzione. Nell’edizione 2021-2022 saranno anche affrontati gli argomenti che il ministero dell’Istruzione ha inserito nei programmi della reintrodotta materia dell’Educazione civica: la Costituzione, lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza digitale. In questa edizione è stata, inoltre, avviata una collaborazione con il Pon Legalità 2014-2020, il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) il Fse (Fondo sociale europeo). Il Programma operativo nazionale, gestito dal ministero dell’Interno e finanziato da fondi europei, sostiene progetti volti a favorire il rafforzamento delle condizioni di legalità per i cittadini e le imprese e dare nuovo impulso allo sviluppo economico migliorando la coesione sociale dei territori. Il sostegno avviene in particolare in quelle regioni d’Italia dove fenomeni criminali, come la mafia, la 'ndrangheta e la camorra, hanno frenato e ancora rallentano lo sviluppo e la crescita economica: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.