Responsabile di duplice tentato omicidio e porto abusivo di armi
Alle ore 20.30 circa di ieri, 23 Ottobre 2015, giungeva alla sala operativa del Commissariato P.S. di Gela, segnalazione relativa a presunti spari provenienti da quella via Generale Cascino, con un ferito colpito ad una gamba che prontamente veniva soccorso dall'ambulanza e portato presso quel nosocomio. Immediatamente una pattuglia si portava sul luogo degli spari al fine di preservare la scena del crimine ed effettuare i primi rilievi ed accertamenti del caso. Altra unità operativa assumeva le prime informazioni relative alle condizioni di salute della vittima, T. G., classe 96, che era stato attinto da un colpo d'arma da fuoco al piede sinistro, con prognosi di 30 gg. Dalle prime dichiarazioni assunte in loco, si apprendeva che il T. G., si trovava insieme ad un amico davanti alla rosticceria "Rondine", in pieno centro storico, per cenare, quando improvvisamente udivano degli spari, quattro colpi d'arma da fuoco, provenire dalle vicine scale che dalla via Generale Cascino conducono alla parallela via Sicilia. Subito il ferito accusava un forte dolore al piede sinistro e veniva soccorso e prontamente condotto presso quel nosocomio da personale del 118. A seguito di accurato sopralluogo si constatava che uno dei colpi esplosi aveva colpito un'autovettura ivi parcata, all'altezza del vetro anteriore sinistro, appartenente a L. G. L., classe 80, che in compagnia della fidanzata si trovava in sosta nella via G. Cascino. Tale auto era parcata esattamente in coincidenza della linea di tiro dell'arma e solo per fatalità il colpo non riusciva a raggiungere i due occupanti l'abitacolo.Grazie alle informazioni acquisite sul posto, dopo l'avverarsi dell'evento delittuoso, nonché attraverso l'ausilio delle immagini estrapolate dai circuiti di videosorveglianza presenti lungo la zona interessata alla sparatoria, venivano raccolti inconfutabili indizi di colpevolezza nei confronti del pluripregiudicato Pellegrino Alessandro, nato a Gela il 21.06.1990, ivi residente, con precedenti specifici, in atto sorvegliato speciale della p.s. con obbligo di soggiorno, in quanto ritenuto responsabile di duplice tentato omicidio, porto abusivo d'arma da fuoco e violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale. Dalle risultanze investigative ottenute è emerso che il movente dell'insano gesto è riconducibile ad una lite che circa due settimane prima la vittima aveva avuto, per futili motivi, con il Pellegrino. Dopo le formalità di rito il Pellegrino veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Gela, a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Antonio D'Antona, titolare delle indagini.