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Gela, un arrestato per sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale

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Ghanese aveva invitato una nigeriana casa e, dopo averla picchiata, la violenta e la induce alla prostituzione

Stamane i poliziotti del Commissariato di P.S. di Gela hanno sottoposto a fermo un cittadino di nazionalità ghanese, di 30 anni, in esecuzione al provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, poiché indiziato del delitto di sfruttamento alla prostituzione, lesioni, violenza sessuale e violenza privata.

In particolare, circa 20 giorni fa, lo straniero invitava una sua conoscente di nazionalità nigeriana, di circa 40 anni, a trasferirsi a Gela, promettendole un lavoro e una sistemazione abitativa nel suo appartamento. Pochi giorni dopo, in realtà, la induceva alla prostituzione e le procurava un incontro a domicilio con due clienti che consumavano contemporaneamente un rapporto sessuale con la vittima, corrispondendo allo sfruttatore l'importo di 20 euro ciascuno, quale prezzo dell'attività di meretricio.

Quella stessa notte, l'uomo costringeva con violenza la vittima ad avere un rapporto sessuale: il criminale, dopo averla strattonata, aggredita a mani nude e spogliata all'interno della propria abitazione, si denudava a sua volta e la violentava, costringendola a dormire finanche nel suo letto.

Il giorno successivo, procacciava un altro cliente, minorenne, alla donna, ma con il quale la vittima non consumava il programmato rapporto sessuale per la ferma opposizione dalla stessa.

Sebbene la vittima avesse provato in diverse occasioni a darsi alla fuga, non riusciva nel proprio proposito in quanto l'odierno arrestato, mediante plurimi atti di violenza, le impediva di lasciare l'appartamento in cui l'aveva ospitata, costringendola così a permanervi per più giorni. Sempre con lo stesso intento.

La settimana scorsa, però, la vittima riusciva ad eludere la sorveglianza del proprio aguzzino e con una telefonata al 113 allertava la Polizia che, intervenuta sul posto, la liberava e dopo le cure del caso la collocava in una comunità protetta.

Dopo un iniziale silenzio, grazie al rapporto di empatia con gli operatori della Polizia di Stato preposti al caso, la vittima decideva di collaborare pienamente, svelando i dettagli della turpe vicenda che venivano immediatamente riscontrati e forniti alla A.G. procedente per l'emissione del provvedimento.

All'alba di questa mattina, a seguito di una tanto complessa quanto delicata attività investigativa, coordinata dalla Procura diretta dal Procuratore Capo Dott.ssa Lucia Lotti, e svolta in collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica, personale della sezione investigativa del Commissariato, provvedeva a rintracciare il ghanese nel centro di Gela, dove veniva messo in stato di fermo e condotto presso il Carcere di Gela, prima che lasciasse la città per ignota destinazione al fine di sottrarsi alla cattura.


26/11/2014

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