E’ successo ieri in contrada Canicassè, agro di Caltanissetta
Ieri 2 luglio 2014, la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un incensurato di San Cataldo che, colto da raptus di follia, ha sparato ad un agricoltore compaesano.
Poco prima presso la Sala Operativa della Questura era pervenuta una segnalazione di colpi di arma da fuoco. Sul posto si recavano immediatamente i poliziotti della Sezione Volanti e della Polizia Scientifica.
Dal sopralluogo questi ultimi rinvenivano un bossolo cal. 9.
Accertata la fondatezza della notizia intervenivano, altresì gli investigatori della Squadra Mobile, che, unitamente alla Sezione Volanti, conducevano repentine indagini che inchiodavano Ferrara Alessandro, di anni 41, alle sue responsabilità.
Interrogata la vittima, un sancataldese di anni 36, si apprendevano i particolari della violenta aggressione che scattava per futili motivi. Infatti, l'aggredito qualche giorno addietro si era recato al mulino di proprietà del Ferrara per prendere due sacchi di farina, quale pagamento di un debito pregresso del Ferrara dell'ammontare di 10 euro, facendoseli consegnare dal fratello di quest'ultimo che in quel momento era presente al mulino.
Nelle prime ore di ieri pomeriggio, il Ferrara, armato di pistola, si recava presso l'abitazione del compaesano e inveiva violentemente contro quest'ultimo per aver preso questa farina in sua assenza, ripetendo alla vittima che "non sapeva con chi aveva a che fare". Gli animi si surriscaldavano e, mentre la vittima si chinava per estirpare una pianta dal campo ove si trovavano, il Ferrara gli sparava un colpo alle spalle, senza colpirlo.
A quel punto la moglie della vittima, che aveva assistiti all'episodio dal balcone, si metteva ad urlare e il Ferrara, dopo aver puntato nuovamente l'arma contro la vittima, saliva sulla propria autovettura, dandosi poi alla fuga.
Il repentino intervento dei poliziotti della Sezione Volanti e della Polizia Scientifica consentiva di cristallizzare subito quanto accaduto e le successive indagini condotte dalla Squadra Mobile permettevano di raccogliere tutte le prove che hanno portato al fermo del Ferrara Alessandro.
Per tutto il pomeriggio e la serata venivano sentiti i testimoni del tragico pomeriggio di ieri; venivano effettuate perquisizioni che davano esito positivo.
Infatti, il Ferrara Alessandro deteneva diverse armi, tra cui una pistola cal. 9 semiautomatica, legalmente detenuta, compatibile con l'arma usata per sparare alla propria vittima e descritta da quest'ultimo e un coltello. Tutte le altre armi venivano ritirate.
La pistola era posta sotto sequestro, così come l'autovettura utilizzata per la fuga ed i vestiti indossati dall'autore del folle gesto.
Sottoposto a fermo di p.g. in serata, il Ferrara, su disposizione della Procura della Repubblica, era condotto al carcere di Caltanissetta.