L’indagato, che ora si trova ai domiciliari, è accusato anche di aver appiccato il fuoco al portone di ingresso e all’androne dell’abitazione della vittima.
Su richiesta della Procura della Repubblica di Gela, la Polizia di Stato, nel corso delle indagini preliminari, ha eseguito una misura cautelare della custodia agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, in sostituzione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale. Le indagini condotte dal Commissariato di pubblica sicurezza di Gela, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di indagare l’uomo per maltrattamenti contro familiari e conviventi, danneggiamento seguito da incendio e violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Le continue minacce e violenze, fisiche e psicologiche, che ha subito nel tempo l’ex compagna l’avevano indotta a denunciare l’uomo. Di seguito alla denuncia il GIP, su richiesta della Procura della Repubblica di Gela, aveva applicato all’uomo il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Detta misura però è stata ripetutamente violata dall’indagato che si è reso autore di ulteriori gravi reati, mettendo in pericolo non solo l’incolumità della vittima, appiccando il fuoco al portone di ingresso e all’androne dell’abitazione di questa, ma anche di tutti i soggetti dimoranti nello stabile della stessa.