Verso le ore 5.00 di domenica 12 , un giovane cagliaritano di 27 anni, dopo essere uscito da una discoteca sita nella via Newton di Cagliari per riporre oggetti personali nella propria autovettura, veniva avvicinato inizialmente da un giovane di origini nordafricane, a cui successivamente si univano altri due ragazzi della stessa etnia, uno dei quali, dopo essersi avvicinato con fare minaccioso, gli strappava dal collo la collana in oro con ciondolo, intimando poi in tono minaccioso la consegna del portafoglio.
La vittima, avendo notato che gli autori della rapina stazionavano in prossimità di un rivenditore ambulante, contattava il proprio padre con cui, una volta giunto, si dirigeva verso i tre cittadini extracomunitari per chiedere la restituzione di quanto indebitamente preso.
Di tutta risposta la giovane vittima veniva aggredita con un colpo di bottiglia in testa, mentre il padre riceveva un violento colpo di catena da moto sulla testa, tanto da cadere a terra esanime.
I tre giovani nordafricani immediatamente dopo si allontanavano a bordo di una Honda Civic di colore grigio.
L’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile, sezione reati contro il patrimonio, d’intesa con la Procura della Repubblica di Cagliari, fondata in particolare sulla testimonianza della vittima, ha consentito in brevissimo tempo di giungere all’identificazione degli autori della rapina.
Nella tarda serata di martedì 14, in piazza del Carmine, veniva rintracciato OUNAS Mohamed Zidane, nato in Algeria classe 2000, senza fissa dimora, autore materialmente della rapina ai danni del giovane cagliaritano, nonché del ferimento con una catena ai danni del padre.
Le indagini della Polizia di Stato proseguivano ininterrottamente culminando nella tarda serata di ieri, allorquando veniva rintracciato nel comune di San Nicolò Gerrei, Ahmed MRAKKEB nato in Algeria classe 2001, resosi responsabile in particolare del ferimento della giovane vittima con un colpo di bottiglia alla testa.
Veniva altresì rinvenuta, in via Mincio, dalla Squadra Mobile l’auto utilizzata dagli autori della rapina e risultata oggetto di furto, sulla quale gli specialisti della Polizia Scientifica hanno effettuato i rilievi. All’interno del cofano della macchina è stata sequestrata una mazza con delle svastiche disegnate.
Dopo le formalità di rito le due persone fermate, su disposizione del Pubblico Ministero di turno dott. Marco COCCO, venivano condotte presso il carcere di Uta.